Arriva in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti l’Iva. Per la prima volta nel Golfo, a partire dal primo gennaio, è stata introdotta un’imposta al 5%, con lo scopo di incrementare le entrate e rilanciare l’economia interna. Nei due Paesi, tra i mercati di esportazione di moda e lusso italiani, la tassa è applicata su molti prodotti, incluso appunto l’abbigliamento, ma che riguarderà anche cibo, elettronica, telefonia, benzina e bollette di acqua ed elettricità. Si ‘salvano’ invece dal nuovo regime affitti, acquisiti immobiliari, biglietti aerei e tasse scolastiche.
La svolta è stata decisa nell’ambito del Consiglio di cooperazione del Golfo, l’organizzazione che riunisce i sei paesi del Golfo persico. Gli altri Paesi membri della sigla (Qatar, Bahrein, Oman e Kuwait) hanno tempo fino al 1 gennaio 2019 per applicare la tassa.
Secondo le stime dell’Fmi, l’imposta potrebbe garantire un ritorno pari all’equivalente dell’1,5-3% del Pil nelle casse dei Paesi che adottano la misura, anche se alcuni analisti interpellati da Al Jazeera hanno smorzato gli entusiasmi, spiegando come il debutto dell’Iva rischi di “non avere un grande impatto” sulle economie arabe, “rivolte più all’esterno che sui consumi interni”.