Pisa Orologeria ha chiuso il 2016 con un fatturato di 59 milioni di euro, in progressione del 14% sul 2014*. A oggi, circa il 70% della clientela dell’azienda milanese è straniera, con una prevalenza di clienti cinesi, americani, arabi e un ritorno, nell’ultimo anno, della clientela russa. Tra gli eventi di maggior rilievo del 2016, l’inaugurazione della boutique milanese di via Verri, che con una superficie espositiva di1.200 metri quadri ospita le collezioni di più di 45 marchi. “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in un periodo di incertezza che ha colpito in generale il mercato dell’orologeria – ha spiegato a Pambianconews Chiara Pisa, direttore generale di Pisa Orologeria-. Come azienda guardiamo oltre i confini nazionali: i nostri clienti sono per oltre il 70% stranieri, numero che per noi rappresenta un’opportunità e che ci ha spinto a sviluppare nuovi canali per intercettare esigenze spesso lontane dai nostri canoni culturali. Chiaramente non dimentichiamo la clientela italiana”. Oltre a sinergie con il settore dell’incoming, attualmente Pisa Orologeria vanta la presenza di due laboratori in grado di eseguire revisioni e riparazioni anche istantanee, servizio che l’azienda descrive come “molto apprezzato dai clienti di passaggio”. Al via, inoltre, il rafforzamento dei canali digitali, con l’obiettivo di creare un contatto diretto con i clienti tramite Facebook e Instagram. Nel 2017, l’azienda rinnoverà la boutique Patek Philippe, pronta a confermare via Verri come la “via del Tempo” milanese.
Notizia modificata il 6 giugno 2017 alle ore 12.10
In precedenza la frase era: “… in progressione del 14%, tasso di crescita che la nota ufficiale definisce “in linea con gli anni precedenti””. Ma l’azienda ha poi meglio precisato di non aver fatto il raffronto con il 2015, che aveva registrato un +40%, in quanto considerato un anno “straordinario per l’indotto dell’Expo”.