Lo aveva annunciato il roboante numero uno di Richemont, Johann Rupert, qualche mese fa: il lusso dovrà spostarsi negli aeroporti, perché il futuro è scritto nella profezia di ‘The Second Machine Age’, teoria che porta la firma del Massachusetts Institute of Technology. La risposta italiana è arrivata ieri da Bergamo, dove Oriocenter è diventato il più grande centro commerciale italiano. Ed è, appunto, un polo dello shopping ancorato (seppur tecnicamente ‘esterno’) all’aeroporto lombardo.
Alle parole, Rupert ha fatto seguire i fatti, visto che nelle scorse settimane ha rastrellato titoli fino a salire al 5% di Dufry, società di Basilea che conta circa 1.700 negozi (duty free o con imposte) fra aeroporti, navi da crociera, porti e aree turistiche. Richemont controlla marchi di superlusso quali Cartier, Van Cleef & Arples e Montblanc, più tradizionali nelle vie d’alto bordo delle capitali del mondo. Tuttavia, ha spiegato il magnate, facendo appunto riferimento alla teoria del Mit firmata dai professori Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, nei prossimi anni, si registrerà un’incalzante crescita di viaggiatori sospinta dall’uso più frequente di intelligenze artificiali e robot (la ‘Second Machine Age’) che toglieranno sì lavoro ad alcuni, ma permetteranno ad altri di moltiplicare il tempo libero, dunque i viaggi e, di riflesso, lo shopping. Di conseguenza, saranno i terminal a diventare l’ambiente più familiare ai benestanti del futuro. Non è detto che finiscano per abitarci, come nel celebre film con Tom Hanks, ma di certo per trascorrerci parecchio tempo .
La risposta di Oriocenter, dunque, è in piena coerenza con le proiezioni di questo genere. Il centro commerciale di Arcus Real Estate, società della “galassia” Percassi, domani inaugurerà gli spazi della sua terza fase, quella che lo porterà a raggiungere una superficie di 105mila mq, diventando così il polo commerciale più grande d’Italia (il Centro di Arese ha una superficie commerciale di 93mila mq), ospitando 280 punti vendita, tra cui Hugo Boss, Emporio Armani, Coach e un multisala UCI con 14 sale.
Anche sul fronte milanese, del resto, sono già stati attuati notevoli sforzi. Milano, infatti, si prospetta come capitale del lusso europea, per ciò che riguarda strutture di ricezione e investimenti, tanto che nelle scorse settimane sono stati resi noti i piani di sviluppo dei principali aeroporti italiani e, in particolare, degli scali milanesi di Malpensa e Linate. Al primo, già soggetto a restyling, nel lasso temporale 2016-2020, sono stati destinati 266 milioni di euro al fine di migliorarne i servizi attraverso interventi di ristrutturazione e riqualificazione. Al secondo, nel medesimo periodo, sono stati destinati 313 milioni per la miglioria funzionale e normativa del terminal passeggeri e del sistema per gestire i bagagli, per la riqualifica della pista e del piazzale aeromobili.