Cina, Bangladesh e India saranno sempre meno rilevanti tra gli asset produttivi di Mango. Al contrario, Spagna, Turchia e, soprattutto, Italia acquistano un peso maggiore e sempre più strategico nell’elenco dei principali Paesi fornitori del gruppo catalano da 2,3 miliardi di euro di ricavi nel 2015, impegnato ad accelerare il ritmo delle sue collezioni, introducendo nuovi prodotti ogni 15 giorni anziché ogni tre settimane. Proprio in funzione di questa decisione, il gruppo avrebbe deciso di incrementare la produzione nei Paesi geograficamente più vicini.
È quanto emerge dall’ultimo Rapporto sulla sostenibilità ripreso da Modaes.es. Secondo il documento, nel 2015 la Cina resta al vertici dell’elenco dei produttori, ma con una quota inferiore rispetto allo scorso anno: 27,5% contro il 28,8% del 2014. Al secondo posto si piazza la Turchia con il 13% contro l’8% dell’anno precedente. L’India scala al terzo posto (nel 2014 occupava il secondo) con un 10,57%, in linea con la percentuale di un anno prima. In Spagna, il gruppo catalano ha cambiato marcia. Se nel 2014 aveva ridotto di tre punti percentuali il peso della filiera domestica, nel 2015 la percentuale è invece salita di 1,5 punti percentuali. La produzione spagnola pesa per l’8,34% del totale e la penisola iberica è, a conti fatti, il principale polo produttivo europeo. Anche l’Italia non è da meno: in un solo anno è passata dal 2,81% al 4,34 per cento. Oltre alla Cina, il gruppo ha diminuito la produzione anche in Bangladesh, Corea del Sud, Vietnam e Pakistan.