H&M, colosso svedese del fast fashion, ha archiviato i sei mesi al 31 maggio con utili netti in calo da 10 a 7,9 miliardi di corone svedesi (circa 847 milioni di euro), a fronte di vendite in aumento del 5% a 104,97 miliardi di corone. Nel secondo trimestre dell’anno fiscale che termina a novembre i profitti del gruppo sono scesi del 17% a 5,36 miliardi di corone (575 milioni di euro), mentre i ricavi hanno messo a segno un +2% a 54,34 miliardi di corone, grazie alle nuove aperture. “I profitti sono stati penalizzati da un effetto di cambio negativo sul dollaro americano e influenzati dagli investimenti”, ha dichiarato in una nota ufficiale il CEO di H&M Karl-Johan Persson.
L’azienda ha confermato gli investimenti sull’e-commerce, che nei tre mesi è stato lanciato in nove Paesi, quali Slovenia, Croazia, Estonia, Lituania e Giappone. In autunno il portale di vendite online (oggi presente in 32 Paesi) sarà esteso anche a Canada e Corea del Sud. Nell’anno in corso sono in programma, in totale, 425 nuove aperture, alcune delle quali in nuovi mercati come Porto Rico (raggiunto questo mese di giugno), la Nuova Zelanda e Cipro (con opening previsti in autunno).