“Il Governo, in primis il ministro Carlo Calenda, sta dimostrando grande attenzione per le aziende della moda. Quando però si è trattato di fare sistema, di trovarsi attorno a un tavolo a Palazzo Chigi e di affrontare temi come la gestione dei calendari non siamo riusciti ad ottenere la disponibilità di molte delle associazioni di settore”. Non utilizza mezzi termini Partizio Bertelli, CEO di Prada, quando si tratta di riflettere sulle problematiche di attualità per il settore moda e lusso, ai cui player rimprovera un eccesso di individualismo, affiancato alla mancanza di giovani imprenditori che sappiano portare avanti idee nuove. Intervenuto al summit internazionale della Camera Nazionale della Moda Italiana, Crafting the future of fashion, l’imprenditore e marito della stilista Miuccia Prada ha inoltre detto la propria su temi come l’unificazione delle sfilate e sulla necessità di rinnovamento dei modelli di business. “Per le tempistiche di produzione sarebbe forse ottimale fare sfilare l’uomo a giugno e la donna a luglio. Ma credo che ogni azienda possa e debba agire in linea con le caratteristiche del proprio prodotto e della propria struttura, senza subire dei fenomeni. Sono diversi anni che Prada fa sfilare la pre-collezione donna insieme all’uomo. L’Italia è la patria della moda. Se la creatività si è indebolita è perchè abbiamo perso tempo a studiare il modello francese, dove le logiche di marketing si impongono sugli uffici stile. Le aziende devono rinnovare i modelli di business e in base a quello strutturare un piano industriale”, ha concluso Bertelli.