Desigual ha chiuso il 2015 con vendite per 933,2 milioni di euro, in calo del 3,1 per cento. Si tratta del suo primo calo da oltre due decenni a questa parte. La flessione dei ricavi, si legge nel comunicato ufficiale, “è stata determinata dal rallentamento dei due mercati di riferimento, Francia e Spagna, e dal contributo limitato degli store aperti nella seconda metà del 2014”. D’altro canto, nei Paesi extra europei le performance di vendita hanno registrato una crescita del 10 per cento.
Per quanto riguarda i diversi segmenti dell’offerta produttiva, la moda bambino ha messo a segno un +11,8%, seguita dal comparto accessori (+3,1%), mentre il womenswear ha accusato una flessione del 5,9 per cento.
L’ebitda della griffe del gruppo Eurazeo si è attestato sui 199,6 milioni di euro, in calo del 24%, dato sui cui hanno inciso, si legge sempre nel comunicato ufficiale, “il calo dei ricavi e l’aumento dei costi di gestione dei negozi di proprietà, soprattutto a seguito delle nuove aperture avvenute nel quarto trimestre 2014”. Infine, la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2015 ha toccato quota 297,9 milioni di euro, in aumento di 74,7 milioni rispetto all’esercizio precedente.
Negli ultimi 12 mesi, Desigual ha messo in atto la razionalizzazione del proprio retail network, chiudendo 27 store, strategia che nel 2016 proseguirà a ritmo più sostenuto per migliorare la redditività del gruppo a medio termine.