Che uno smartphone potesse addirittura essere ricaricato da una suola di scarpe qualche tempo fa poteva sembrava fantascienza eppure oggi, da un progetto nato dalla partnership tra Vibram e InStep Nano Power, è diventato realtà.
Il progetto Hero (Harvesting of Energy in Rubber Outsole) messo a punto dalle due aziende, e sviluppato in collaborazione con Iit (Istituto Italiano di Tecnologia) – Centro per MicroBioRobotica di Pontedera (Pi), prevede la nascita del primo prototipo di scarpa in grado di convertire l’energia del movimento, quindi della camminata, in energia elettrica utilizzabile per caricare dispositivi.
Questo sistema, inserito perfettamente nell’intersuola della calzatura – e sigillato ermeticamente al fine di evitare problemi a contatto con acqua, polvere e sabbia – permette di generare fino ad un max di 3 Watt di potenza, con il solo effetto della normale camminata. Il dispositivo, in grado di generare 1 Watt di potenza continua, consente quindi un accumulo di 8 Wh per una camminata di circa 8 ore. Energia sufficiente a evitare l’esaurimento di carica dello smartphone, ad esempio. La scarpa in questione, inoltre, è anche dotata di una porta micro USB per ricaricare qualsiasi dispositivo esterno e di un chip Bluetooth che consente di comunicare all’app sullo smartphone il numero di passi e il livello di carica raggiunto, ma anche la posizione GPS.
Vibram, azienda che opera nel settore delle suole ad alte prestazioni che ha il proprio headquarter ad Albizzate (Va), ha chiuso il 2015 con un fatturato di oltre 170 milioni di euro. L’export delle suole (componente) pesa per circa l’80% dei ricavi mentre le esportazioni del prodotto finito Fivefingers (le particolari calzature minimaliste lanciate dall’azienda 10 anni fa e che oggi pesano per il 15% del fatturato totale di Vibram) sono intorno al 90%.
L’azienda lombarda, che conta 5 sedi worldwide (in Usa, Cina, Giappone e Brasile) per un totale di oltre 700 dipendenti (236 in Italia), raggiunge 120 Paesi e ha partnership con oltre 1.000 footwear brand. La sua produzione registra oltre 40 milioni di paia di suole all’anno con circa 200 modelli di suole diverse ogni dodici mesi.