Due anni dopo l’ingresso dell’ex Boston consulting Marco Airoldi, Benetton group inizia a tessere la rete del piano di rilancio. Secondo quanto riportato da Corriere Economia, tra gli ingredienti del programma c’è la ricerca di un nuovo socio che aiuti il gruppo a “compiere il salto dimensionale” per affrontare la distribuzione in mercati complessi come la Cina (dove Benetton è assente). Nel futuro, l’AD Airoldi non escluderebbe un eventuale ritorno a Piazza Affari dopo il delisting del 2012. “Bisognerà comunque aspettare il 2017, prima gli ingranaggi dovranno tornare a girare a pieno ritmo”, ha dichiarato il manager.
In ogni caso, segnala CorrierEconomia, il piano di rilancio sarebbe a buon punto: nel 2015 i ricavi sono saluti del 10% circa a 2,2 miliardi di euro, con l’India cresciuta dell’11% e l’Italia tornata a crescere (+10%). Il progetto ha portato a ridurre il numero dei marchi a due, United Colors e Sisley, e ha razionalizzato la rete dei negozi che ora sono circa 5mila, di cui 500 gestiti direttamente e il resto in franchising.
A proposito di retail, la società Edizione Property, nata un anno fa dallo scorporo della vecchia Benetton Group che ha determinato la nascita di tre divisioni (commerciale, industriale e la newco immobiliare) ha venduto due immobili, uno sulla Fifth Avenue di New York, e l’altro a Washington, che ospitavano i negozi United Colors, a Ramsbury group, il braccio degli investimenti immobiliare di Stefan Persson, presidente di H&M. Come specificato da CorrierEconomia, l’operazione ha azzerato i debiti e portato il valore netto del patrimonio oltre il miliardo di euro.