I manager italiani ci sono. Le aziende del Belpaese anche, ma troppo poche. Ma nessuna nostra maison della moda e del lusso. L’Harvard Business Review ha pubblicato la sua nuova classifica dei cento amministratori delegati migliori del mondo, in base alle performance delle rispettive società.
Presenti alcuni manager italiani, fra i quali il primo occupa un posto di tutto rispetto, il 27esimo: è Sergio Marchionne, di Fiat Chrysler. Subito dopo, Fabrizio Freda di Estée Lauder al 53esimo, seguito a poca distanza da Lamberto Andreotti, CEO dell’azienda farmaceutica quotata a New York Bristol-Myers Squibb (al 57esimo posto).
Al 62esimo c’è poi il presidente e CEO di Tenaris Paolo Rocca, la quotata controllata dalla stessa famiglia Rocca, mentre a chiudere la classifica è un altro italiano, Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone.
Quest’anno il podio è occupato, nell’ordine, da Lars Rebien Sorensen, CEO della casa farmaceutica danese Novo Nordisk, John Chambers di Cisco e Pablo Isla di Inditex. Colpisce però più di tutto la brutta scivolata del fondatore di Amazon, Jeff Bezos: l’anno scorso si era aggiudicato il primo posto, quest’anno invece è soltanto ottantasettesimo.
Fra i migliori CEO della moda e del lusso, oltre a Isla, c’è Erik Wieseman di Vf al 34esimo posto, Tadashi Yanai di Fast Retailing al 35esimo e Bernard Arnault di Christian Dior al 44esimo.
In classifica, appunto, non figurano leader del lusso made in Italy.