Si alza oggi il sipario su Micam e Mipel, i due saloni di Milano-Rho dedicati rispettivamente a calzature e pelletteria, in programma fino al 4 settembre. Con l’occasione, nel corso della consueta conferenza di inaugurazione (che ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente Confindustria Giorgio Squinzi), Assocalzaturifici ha diffuso i dati di settore relativi ai primi sei mesi dell’anno.
I primi sei mesi del 2015 si sono chiusi con un arretramento della produzione pari al 3,2% in quantità rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Nei primi cinque mesi del 2015 sono stati esportati 93,1 milioni di paia, quasi 5,1 milioni in meno rispetto all’analogo periodo del 2014, per un valore di 3,5 miliardi di euro. Si tratta quindi di un incremento in valore dell’export pari al 3,1%, accompagnato però da una riduzione del 5,2% in termini di volume. Stabili in valore le vendite in Unione Europea (+0,5%) a fronte di una flessione in quantità (-4,8%), mentre l’export verso i mercati extra-UE mostra nell’insieme una crescita in valore superiore rispetto alla Ue (+6,1%) ma, al tempo stesso, una contrazione in volume più accentuata (-6%), con prezzi medi in aumento di quasi 13 punti percentuali. Questo a causa della situazione nei Paesi Csi dove le vendite si sono ridotte nel complesso di oltre un terzo.
Quelli che iniziano oggi dovrebbero i saloni della svolta: non soltanto per i cambi avvenuti di recente alla guida di Assocalzaturici (v. intervista ad Annarita Pilotti nel numero di Pambianco Magazine in uscita) e Aimpes, ma anche perché il momento è decisivo su più fronti. Il calendario delle due kermesse potrebbe essere rivisto già a partire dalla prossima edizione invernale, mentre sin da questa c’è stato un ridimensionamento degli spazi (con la contiguità dei due saloni, in precedenza posti su due livelli diversi, e la conseguente diminuzione dei metri quadrati dedicati alle esposizioni) e un cambio di passo con un nuovo look, decisamente più fresco. Nei padiglioni di Rho Fiera dedicati alle calzature sono attesi circa 34mila visitatori: la cifra ufficiale degli ingressi sarà, con ogni probabilità, un’indicazione sullo stato di salute del settore, minacciato dalla crisi russa, dal pericolo Grecia e dalle tensioni finanziarie in Cina.