Aria di cambiamento per Guru. Il marchio di abbigliamento emiliano, famoso nei primi anni Duemila per la sua margherita, sta infatti mettendo in atto un piano di rilancio dell’azienda, schiacciata da un debito di circa 80 milioni di euro (la maggior parte nei confronti della proprietà).
Il tribunale di Parma ha ammesso la proposta di concordato preventivo della Brfl Italia, la controllata del colosso indiano Bombay Rayon Fashion Limited che aveva acquisito il brand nel 2008, quando il fondatore Matteo Cambi era stato arrestato per bancarotta fraudolenta nell’ambito del fallimento della Jam Session srl. Ora, la nuova vita di Guru passerà attraverso la Brfl Italia Licenses, una società già esistente che da qualche anno ha in concessione e in licenza i marchi Guru, controllata al 100% da Brfl Italia.
Come spiega a Pambianconews l’avvocato Alexia Armaroli, che insieme con il legale Federico Dettori sta seguendo l’operazione, il piano consiste nell’acquisto della quote della Brfl Italia Licenses da parte del socio indiano, il cui ricavato verrà ceduto a favore dei creditori. Poi, Brfl Italia Licenses firmerà un contratto di affitto del marchio con opzione di acquisto, e tutta la somma verrà versata a favore dei creditori. A quel punto, Licenses sarà proprietaria di Guru e potrà dare inizio al rinnovamento.
Il progetto, considerato sostenibile dal commissario giudiziario, ora dovrà passare al vaglio dei creditori, convocati il 4 febbraio. In attesa di conoscere il loro atteggiamento, nel futuro di Guru ci sono “la riapertura di un punto vendita a Milano – anticipa a Pambianconews Simone Mantura, dirigente della Brfl Italia Licenses – lo sfruttamento delle licenze, un web store e la ricerca di un partner per la produzione delle linee”.