La Cina e i cambi pesano sulle vendite di Richemont. Infatti, la società di gioielli e orologi di lusso ha comunicato stamattina, dopo il meeting annuale, che nei primi cinque mesi del 2014 i ricavi sono saliti del 4% anno su anno a cambi costanti, ma solo dell’1% a cambi correnti. Gli analisti contattati da Reuters si aspettavano una crescita del 6 per cento. Questi risultati, i più deboli dal 2009, sono stati così bassi in particolar modo per l’effetto delle fluttuazioni del dollaro e dello yen.
La contrazione più forte della società, che detiene tra gli altri i marchi Vacheron Constantin e Cartier, è stata in Cina. Infatti, i ricavi nell’area Asia-Pacifico, che genera il 40% delle vendite del gruppo ed è stata negli ultimi anni il motore della crescita, ha archiviato i primi 5 mesi dell’anno con una variazione pari a zero (-2% a cambi correnti), contro una previsione degli analisti di una crescita del 5 per cento.
“Nella regione Asia-Pacifico, le vendite sono state inferiori a Hong Kong, Macao e nella Cina continentale”, ha sottolineato il gruppo ginevrino. Sul listino di Zurigo il titolo questa mattina era in flessione del 3,48 per cento.