Che cos’hanno in comune una ricca città degli Emirati Arabi e Vimercate (provincia di Monza e Brianza)? Dentro la reggia di un magnate, da qualche parte a centinaia di chilometri a est dall’Italia, il pc è acceso. Sullo schermo illuminato, una finestra trasmette in streaming ciò che sta accadendo nella fabbrica di Claudio Raschiani, nella provincia lombarda, a nord di Milano. Qui, l’imprenditore realizza a mano, insieme con la sua squadra, veri e propri gioielli su due ruote per una clientela esclusiva che, attraverso il computer, può seguire in diretta i lavori in fabbrica.
Raschiani ha iniziato circa 25 anni fa in un paesino nel piacentino, San Nicolò Trebbia, e adesso è sbarcato nel Quadrilatero di Milano, perché lavorare nel suo paese di origine era diventato “troppo facile”, svela. Così, se prima la clientela era fatta di ricchi milanesi in trasferta in campagna, ora gli acquirenti sono soprattutto stranieri con il portafoglio gonfio.
È qui, dunque, davanti alla boutique aperta quest’anno in via Borgospesso, che il facoltoso magnate arabo (o forse il suo personal shopper) si è imbattuto in una bicicletta realizzata in titanio, e l’ha acquistata per diverse migliaia di euro. “Impossibile definire il valore di questi pezzi – racconta il re delle due ruote deluxe – dipende da cosa ci metti”. Dal sellino alle ruote, infatti, tutto si può customizzare, con dettagli o pelli preziose. E per togliere le imperfezioni ci possono volere anche 30 ore di lavoro. Si parte dai 9mila euro, ma si può anche toccare quota 25mila.
Che le bici piacessero alla clientela di alta gamma, non è un certo un mistero, nemmeno tra le griffe. Hermès, per esempio, lo scorso ottobre aveva lanciato due nuovi modelli: la city bike unisex da passeggio ‘le Flâneur d’Hermès’, e la sportiva da città ‘le Flâneur sportif d’Hermès’. Prodotte a mano in Francia da Time, in fibra di carbonio, con rispettivamente otto e 11 marce, le super-bike sono disponibili in vari colori e dimensioni, tutte con sellini e manubrio rivestiti in pelle, per non perdere lo spirito della griffe. Anche qui il prezzo è proibitivo: oltre 10mila dollari, pari a circa 8.100 euro, secondo quanto riporta Bloomberg.
Ma una volta che se l’è comprata, avrà tempo lo sceicco o il business man di sfrecciare in sella alla sua bici? Certo che no, “chi la compra il più delle volte non la usa – svela Raschiani – ma la considera un oggetto da collezione, un pezzo unico fatto su misura e scelto nei minimi dettagli. Il vero lusso, d’altronde, non lo fa il prezzo, ma la personalizzazione”.
Il business funziona, e si immagina già di portare le due ruote extra luxury in America. Prima, entro l’anno, è in programma lo sbarco a Dubai. Ma già a ottobre una boutique sarà aperta in via Condotti a Roma. Dove Vittorio De Sica girò “Ladri di biciclette”. Quando una bicicletta poteva valere la vita.