Nuova luce sul Colosseo. Come annunciato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dal gruppo Tod’s, sono pronte le prime cinque arcate che da ottobre 2013 erano celate dai ponteggi. Si è dunque conclusa la prima fase dei lavori di restauro dell’anfiteatro romano, previsti nell’ambito del finanziamento di 25 milioni di euro che il gruppo di Diego Della Valle ha messo a disposizione.
Grazie a lavoro nato dalla collaborazione tra archeologi, architetti, ingegneri, restauratori e operai specializzati, il monumento ha ritrovato il colore delle sue pietre velate dalla patina del tempo, attraverso l’utilizzo di acqua nebulizzata a temperatura ambiente senza aggiunta di solventi, nel rispetto di tutte le norme ambientali.
“Restaurare un monumento così importante, che è simbolo dell’Italia nel mondo, attraverso una forte sinergia tra pubblico e privato – ha affermato in una nota Diego Della Valle – è un esempio che vorremmo venisse seguito da altri, a partire dalle grandi realtà imprenditoriali italiane. I Beni Culturali dell’Italia rappresentano un patrimonio di bellezze che nessun altro Paese può vantare; riportarli al loro splendore ci permetterà di attirare sempre più turisti nel nostro Paese e quindi creare imprese e occupazione diffusa nel territorio, soprattutto occupazione giovanile: giovani che avranno un lavoro e allo stesso tempo potranno contribuire allo sviluppo culturale ed economico del nostro Paese, orgogliosi di poterlo fare”.
Il progetto finanziato dal gruppo Tod’s, prevede, nel suo complesso, la rimessa a nuovo del prospetto settentrionale e di quello meridionale, compresa la realizzazione di nuove cancellate al primo ordine; la creazione di un centro servizi che consenta di portare in esterno le attività di supporto alla visita, che sono attualmente all’interno del monumento, il restauro dei sotterranei (ipogei ) e degli ambulacri del monumento; l’integrazione degli impianti.
L”operazione Colosseo’ è tra gli esempi più significativi di connubio tra moda e recupero urbano. Dopo di lui, negli ultimi tempi, ci sono i casi di Fendi, Renzo Rosso e Salvatore Ferragamo.