All’inizio sembravano solo chiacchiere da corridoio. Gli addetti ai lavori, durante le ultime fiere di settore, ne parlavano convinti che fosse fantascienza a orologeria. Ancor più, che fosse solo l’ennesima speculazione di Apple. Invece, la fantasia sembra prendere forma. Il Wall Street Journal, di solito ben informato, ha confermato che il gruppo della mela lancerà il suo atteso smartwatch in autunno. Un orologio intelligente che, e questa era l’accusa di eresia, cercherà di trasferire nel futuro anche il Dna degli orologi svizzeri. Le attenzioni convergono sull’inizio del mese di ottobre. Secondo indiscrezioni, la Quanta Computers (società di Taiwan) avrebbe già cominciato la produzione dell’iWatch questo mese di luglio e la distribuzione commerciale avverrà in tempo per il periodo degli acquisti natalizi.
Anche stavolta l’azienda di Cupertino punta a lanciare un prodotto che non sia il primo nel suo genere, ma sia capace di ridefinire un mercato già esistente, come ha fatto in passato con iPod (gli mp3 già esistevano) e con iPhone che ha rivoluzionato l’idea di cellulare.
Nelle ultime settimane sono trapelate voci, soprattutto sulla tecnologia e sulle caratteristiche tecniche. Parlano di uno schermo Oled curvo e sensibile al tatto, oltre che di numerosi sensori (dovrebbero essere una decina) per raccogliere dati sulla salute di chi lo indossa, dal glucosio nel sangue alle calorie consumate o al monitoraggio del sonno. Probabilmente, sarà in vendita in diverse misure, per adattarsi meglio al polso di chi lo indossa, con una versione da uomo e una da donna. L’iWatch funzionerà presumibilmente con iOs 8, il nuovo sistema operativo di Apple, che contiene l’applicazione HealthKit, che permette alle varie app per la salute e il fitness di comunicare tra loro per una gestione più completa della salute e del benessere.
Alcuni ‘ben informati’ di Reuters hanno riferito che avrà uno schermo leggermente rettangolare con la diagonale da 2,5 pollici, che sarà predisposto per la ricarica senza fili e potrà utilizzare la tecnologia Bluetooth per comunicare con altri dispositivi, tra cui l’iPhone. Ultime voci, sussurrate anche dallo stesso CEO di Apple Tim Cook nei giorni scorsi, suggeriscono che sarà caratterizzato da comandi vocali Siri, che consentiranno agli utenti di dettare messaggi. Cook ha raccontato alla stampa della sua esperienza in Cina e di come le persone preferiscano inviare messaggi vocali con il loro device piuttosto che messaggi di testo, e considerando che tale azione sarebbe molto più comoda da effettuare tramite un dispositivo da polso, la si considera un’ottima integrazione per l’iWatch. L’orologio, secondo altre voci, potrà essere utilizzato anche come telecomando per cambiare i brani musicali o mettere in pausa i video, sul telefono o tablet.
Insomma, qualcosa che rimanda a Star Trek o giù di lì. E, in tutto questo, si è fatta strada l’idea di trovare una connessione con la tradizione Swiss made. Parlare di grand i-complications è davvero eresia?
Apple, del resto, ha reclutato i top manager della moda e del lusso, come Angela Ahrendts ex Burberry, Paul Deneve a capo del gruppo Yves Saint Laurent. Ma non si è fermata qui. Ha reclutato anche Patrick Pruniaux, un manager proveniente da uno dei marchi si orologi svizzeri più tecnici, ovvero Tag Heuer, il primo produttore di cronografi dell’industria orologiera svizzera e tra i pochissimi in grado di realizzare la maggior parte delle componenti autonomamente. Altro indicatore delle ambizioni tecniche di Apple pare quello di far provare ad alcuni sportivi professionisti dei prototipi per testare le potenzialità e funzionalità del nuovo iWatch durante i loro allenamenti. Si tratterebbe del giocatore di basket stella dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant e di Dustin Brown dei Los Angeles Kings (hockey su ghiaccio), che però avrebbero firmato un accordo per negare l’esistenza dei prototipi dello smartwatch.
Non resta che attendere. Eddy Cue, uno dei membri del CdA di Apple, qualche tempo fa ha affermato che sono in arrivo “i migliori prodotti che abbia visto negli ultimi 25 anni”. E ha poi aggiunto che Steve Jobs “sarebbe estremamente orgoglioso di ciò che stiamo realizzando”.