Mondello, piccolo borgo marinaro sulla spiaggia di Palermo. Qui, nel laboratorio di Vito Petrotta Reyes, prendono vita le creazioni Vitussi: prima, la collezione di capispalla del Sultanato di Abali, realizzata con tessuti di arredamento prestati ai cappotti, alle giacche e ai gilet e, poi, la neonata linea di borse. Un prodotto di nicchia che intreccia design e lavorazione artigianale, l’estro ispirato al presente e i laboratori degli argentieri della vecchia Palermo. L’intento è di “allontanarsi dal concetto tradizionale di borsa come porta oggetti”, per rimettere al centro dell’attenzione la borsa in sé e per sé, fedele e fine a se stessa. Nella collezione, largo spazio ai nuovi materiali, tra i quali la retina di fibra legnosa del fico d’India. Dopo averla pulita, sovrapposta, resinata e talvolta colorata, essa diventa uno dei principali materiali per la realizzazione delle borse. Al fico d’India, simbolo di una Sicilia selvaggia, sono stati affiancati anche altri tipi di pelle dipinta e traforata a laser, insieme all’ottone, all’oro, al plexiglas e alla resina per costruire i manici. E se il rubinetto fosse nato per essere un manico e l’avessimo scoperto solo ora?
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