“Quand’è stata l’ultima volta che hai sorriso guardandomi”, recitano gli specchi affissi sui muri e nelle vetrine del grande magazzino del lusso Selfridges. Lo stratagemma richiama e utilizza in termini di marketing uno dei miti più noti (e ‘partecipati’) al mondo, quello di Narciso. Perché la bellezza e i suoi prodotti non risparmiano colpi, e giocano pesante sul peccato di vanità, il peccato preferito dai clienti. Gli specchi fanno parte del Beauty Project, un grande festival della bellezza organizzato dal department store londinese con l’obiettivo di invitare a una riflessione sul significato di bellezza. In quest’ottica è stato inventato un laboratorio unico che utilizza psicologia e chimica, tecnologia e suggestione per creare una fragranza non solo su misura, ma adatta alla personalità dell’individuo. Si tratta del Fragrance Lab, che attraverso un percorso multisensoriale, utilizza test psicometrici monitorando le reazioni della persona a oggetti, immagini, odori e suoni per poi distillare i risultati in un flacone di profumo. La scelta viene fatta tra decine di fragranze esclusive create nei laboratori di Givaudan, il leader globale del settore, e costa 65 sterline (circa 80 euro), profumo compreso.
A Milano, invece una meta da non perdere è Pérfume by Calé, in corso Magenta 22. Qui un algoritmo ideato da Silvio Levi (presidente di Calé), Nicolas Cloutier (fondatore di Nose a Parigi) e dal naso Mark Buxton aiuta a definire le note più vicine alla propria personalità. Attraverso una breve intervista, il programma stabilisce la “piramide olfattiva consapevole” di ognuno: si parte da quale fragranza è stata indossata negli ultimi 5 anni. Da questo passaggio, vengono proposte 5 soluzioni possibili. Da annusare, senza mai sapere il brand, per evitare di essere influenzati dal marchio. Per ognuna, si possono dare dei voti che aiutano il sistema a ricalcolare l’algoritmo e aggiustare il tiro. Questo processo si esegue per tre volte: alla fine si annusano 15 profumi, tra i quali c’è il preferito.
Ma non sempre, ahimè, basta un profumo a cambiare l’umore di una giornata (e il riflesso nello specchio di ciò che non ci piace). La scelta del trucco giusto è infatti fondamentale. Troppo importante per affidarla ad altri o a un acquisto di impulso in profumeria. Così, per aiutare le vanity addicted, L’Oréal Paris ha lanciato (purtroppo per ora solo in Francia, Stati Uniti e Cina) “Makeup Genius”, ovvero il “genio del trucco”. Si tratta di un’applicazione in ‘realtà aumentata’ pensata per dare la possibilità di provare virtualmente un eyeliner o un ombretto attraverso il proprio smartphone o tablet. Questo “Genius” è proprio come uno specchio interattivo che permette di vedere sul proprio volto l’effetto del prodotto testato.
Uno specchio speciale con la realtà aumentata è disponibile anche da Sephora a Milano. Grazie a questo specchio speciale, si possono provare la maggior parte degli ombretti presenti nel negozio, senza il bisogno di truccarsi e struccarsi di continuo! Lo specchio è stato creato dalla compagnia ModiFace e attraverso una tecnologia di tracciamento facciale in tempo reale e il 3D è possibile cambiare a piacimento la tinta delle palpebre della persona che vi si riflette. Il meccanismo funziona da ogni angolazione, con ogni tipo di luce e perfino se il viso del soggetto è in movimento. Il risultato in questo modo è un vero e proprio specchio, che potrebbe funzionare anche con i rossetti o altri prodotti cosmetici, e che probabilmente verrà implementato in futuro, anche in altri negozi. Se Narciso avesse provato questo, sai che mito!