Le ripercussioni della crisi del settore orafo italiano non risparmiano neanche un gruppo quotato del lusso come Damiani. L’azienda valenzana, come riportato dall’edizione de La Stampa di Alessandria, ha infatti chiesto la cassa integrazione straordinaria per 168 dipendenti, di cui 150 per Damiani e 18 per Rocca, la catena di gioiellerie di proprietà del gruppo. Il dato è stato reso noto dai sindacati che, oggi, incontrano i rappresentanti dell’azienda al ministero a Roma. Dei circa 600 dipendenti che Damiani impiega in tutto il mondo, sarebbero interessati solo quelli nelle sedi di Valenza e Milano. Giuseppe Viola, direttore centrale del gruppo, ha precisato che “con riferimento alla notizia secondo la quale la società avrebbe chiesto la cassa integrazione per 160 persone, mi corre l’obbligo di precisare che la cassa integrazione non riguarderebbe più di 50 dipendenti contemporaneamente. La situazione non presenta alcun carattere di drammaticità: il progetto è per far fronte alla attuale congiuntura del mercato, in particolare quello italiano”.
Viola ha motivato la scelta con il percorso di riorganizzazione strutturale intrapreso dalla società. “L’operazione – ha sottolineato al quotidiano locale – va letta nel contesto del complesso processo di revisione organizzativa internazionale del gruppo. Il business sta diventando sempre più internazionale, il mercato estero cresce a ritmi sempre più significativi e richiede pertanto presenze locali meglio strutturate. (…) Il gruppo è solido e, nonostante le congiunture negative dei mercati tradizionali italiani ed europei, non ha mai fermato gli investimenti necessari a garantire un futuro all’azienda. (…) Ma ora dobbiamo far tornare a brillare i nostri risultati economici”.
Il Gruppo Damiani ha chiuso i primi nove mesi del fiscal year 2013-14 con un fatturato di 110,3 milioni di euro, in crescita del 2,6%, un ebitda tornato positivo per 0,3 milioni, e una perdita netta di 3,6 milioni, in miglioramento rispetto ai 4,7 milioni dello stesso periodo nell’esercizio precedente (vedi articolo).