Trasloco in Italia. Prada ha annunciato un accordo con l’Agenzia delle Entrate per spostare in Italia le società della holding di famiglia, basate finora in Olanda e Lussemburgo. In questo modo, il nostro Paese torna a essere il baricentro delle attività del gruppo di moda quotato alla borsa di Hong Kong.
Una decisione volontaria, come fanno sapere dall’azienda, presa sulla scia di un percorso già avviato con l’amministrazione finanziaria italiana dal 2008. La notizia, arrivata in concomitanza con la diffusione dei risultati dei nove mesi del gruppo (vedi articolo), ha già iniziato a far discutere, soprattutto negli ambienti della moda e della finanza, perché c’è chi fa notare che l’operazione nascerebbe da un obbligo, più che da una scelta, in quanto conseguenza delle nuove regole sul rientro dei capitali.
Dal canto suo, l’ad del gruppo Patrizio Bertelli ha espresso la sua soddisfazione: “Siamo molto contenti di aver preso questa decisione strategica, coerente con la nostra volontà di investire sull’Italia”, ha commentato. Ma le conseguenze potrebbero essere onerose, perché adesso, come si legge su Corriere della Sera, si dice che il gruppo debba pagare 400 milioni di euro al Fisco, un’ipotesi di fronte alla quale Bertelli si è mostrato sereno: “Non credo proprio che sia questa la cifra – ha dichiarato in una intervista al quotidiano – ma non c’è nessun problema. Quando abbiamo costituito quelle società all’estero le leggi lo permettevano. Oggi sono cambiate”. In ogni caso, ha spiegato Bertelli, il pagamento non si ripercuoterebbe sul bilancio di Prada S.p.a., perché i soldi uscirebbero dalla Prada Holding, la società che consente alla famiglia di gestire azioni e utili per le proprie quote.