Dopo aver seminato la via che porta all’estero, Bertazzoni rientra a casa. La strategia del produttore di cucine, il cui export al momento tocca punte del 93%, è quella di crescere sul territorio nazionale. Consolidata la propria presenza in 66 Paesi del mondo (tra cui Usa e Canada, che rappresentano un quarto del mercato, oltre all’Australia e al Medio Oriente), l’azienda emiliana punta a far crescere ancora i ricavi, che nel 2013 toccheranno i 77 milioni (in crescita rispetto ai 70 del 2012), realizzati con la vendita di fornelli e forni alto di gamma.
Il target del produttore è, secondo quanto riportato da Il Mondo, raddoppiare il fatturato domestico per arrivare al 15% delle vendite nel giro di un paio di anni, in un mercato di fascia top che al momento è presidiato da Smeg e Miele. “Nonostante la crisi economica, in Italia c’è ancora chi vuole acquistare prodotti di qualità”, ha spiegato al settimanale Paolo Bertazzoni, CEO dell’azienda con 30 anni di storia alle spalle. Il numero uno di Bertazzoni vorrebbe migliorare anche l’ebitda, che al momento è a quota 7 per cento. L’azienda, ad oggi, impiega 250 dipendenti e produce in Emilia la totalità delle 200mila cucine l’anno.