Coach, uno dei maggiori marchi di pelletteria negli Usa, chiude il quarto trimestre dell’anno fiscale con un calo dei profitti e una frenata delle vendite nel mercato domestico. Nel quarter terminato lo scorso 29 giugno, gli utili della società newyorchese si sono attestati a 221 milioni di dollari, in decremento del 12% rispetto ai 251 milioni del 2012. I ricavi totali sono cresciuti del 5,8% a 1,22 miliardi di dollari, un risultato inferiore agli 1,24 miliardi attesi dagli analisti. Ottime le performance delle linee maschili, che hanno pressoché raddoppiato i ricavi retail a 600 milioni di dollari, e del mercato cinese, balzato del 40% a circa 430 milioni.
Tuttavia le vendite same-store in Nord America hanno registrato un calo dell’1,7 per cento. “Non siamo soddisfatti della nostra performance nella categoria borse e accessori donna in Nord America”, ha dichiarato in una nota il presidente e CEO Lew Frankfort. Negli States, Coach ha subìto la concorrenza da parte di player come Michael Kors, Kate Spade (Fifth & Pacific) e Tory Burch, i quali hanno incrementato l’offerta e la distribuzione.
Per riacquisire quote di mercato negli Usa, oggi il suo primo mercato, Coach sta cercando di trasformarsi in un lifestyle brand di total look, espandendosi in categorie di prodotto come le calzature e l’abbigliamento.
Il marchio vive anche un momento di transizione del management. Dopo gli annunci delle uscite del CEO Lew Frankfurt e dello storico direttore creativo Reed Krakoff nel 2014, Coach ha fatto sapere che anche Mike Tucci, presidente di Coach North America e Jerry Stritzke, chief operating officer, lasceranno l’azienda a fine agosto. Victor Luis, oggi a capo dell’espansione internazionale del marchio, succederà a Frankfurt da gennaio.
Dopo la diffusione di queste informazioni, il titolo di Coach ha registrato un calo di circa il 6% nel premarket trading.