Sostegno finanziario per un universo potenziale di 455 fornitori, con un pacchetto di 50 milioni sul piatto, e una garanzia firmata Staff International legata a un sistema di valutazione premiante delle aziende della propria filiera.Renzo Rosso, patron di Otb, la holding che controlla Staff International (e il marchio Diesel), presenta un “progetto fantastico, che va a sostegno del made in Italy con un’operazione concreta, oltre le consuete chiacchiere”. E sceglie di annunciarlo nella sede della Camera della moda italiana, della quale Rosso è nel Consiglio direttivo da aprile: “È la prima operazione di questo genere nel nostro settore, mi sembrava importante dare un segnale e uno stimolo. Siamo appena entrati a bordo della nuova Cnmi, siamo pronti a mettere a disposizione la nostra esperienza per il sistema e per il nuovo amministratore delegato (in fase di selezione, ndr)”.
Rosso e il management di Staff (l’AD Ubaldo Minelli), assieme al partner finanziario Ifitalia, del gruppo Bnl – Bnp Paribas (era presente l’AD della banca italiana Fabio Gallia), hanno presentato questa mattina il progetto Cash (Credito agevolato suppliers help), anticipando di poche ore l’avvio operativo dell’iniziativa: “Alle 14 partiranno le informative alle aziende del nostro network”. Il gruppo veneto ha messo sul piatto 50 milioni da destinare allo smobilizzo dei crediti dei propri fornitori verso Staff International (tecnicamente, si chiama reverse factoring) in tempi brevissimi (una settimana) e, soprattutto, a costi assai contenuti rispetto ai tassi ai doppia cifra riservati alle pmi. “Ci sono aziende che ci hanno parlato di rendimenti pagati fino al 18% – ha denunciato Rosso – ma in media viaggiano comunque oltre il 10 per cento”. Ebbene, Staff ha messo a disposizione il “proprio rating di solidità verso le banche che da almeno cinque anni è ai massimi livelli, e consentirà alle pmi di avere credito a tassi del 2-3 per cento”.
Non tutti i 455 fornitori di Staff saranno ammessi alla procedura. Il gruppo veneto ha messo a punto un sistema di valutazione per cui soltanto le “aziende più virtuose”, cioè quelle capaci di soddisfare i requisiti di eccellenza, avranno il via libera. I rating sono stati elaborati da Staff secondo quattro tipologie di attività: tessuti, accessori da produzione, commercializzato e laboratori. Per ognuno peseranno in modo diverso, per esempio, il grado di affidabilità produttiva e tecnica, i livelli qualitativi (come la difettosità) o la capacità di partenariato (in termini di flessibilità o comunicazione). A oggi, ha superato l’esame del rating d’eccellenza di Staff il 38,4% per numero, quindi un 40% circa in valore, dei fornitori. È in base a questo numero (circa 170 aziende) che è stato calcolato il plafond dei 50 milioni. Ma “l’obiettivo – ha aggiunto Rosso – è quello di stimolare e spingere verso l’alto le eccellenze dei fornitori, dunque di alzare anche l’ammontare in gioco, magari a 100 milioni. Inoltre, oggi l’operazione riguarda Staff perché è la più preparata dal punto di vista organizzativo, e perché oltre il 90% della sua produzione è in Italia. Ma dateci il tempo, e la stessa cosa potrà riguardare Marni, la cui produzione è 100% made in Italy”.