Oltre il lusso e oltre i Brics. La ricerca presentata a Roma in occasione del XII Forum del Comitato Leonardo ha ridisegnato una nuova mappa del made in Italy, secondo la quale l’Italia, per avere successo, non solo deve considerare nuove economie oltre alle cinque denominate nell’acronimo Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) ma soprattutto deve concentrarsi sulle specificità merceologiche e settoriali dei singoli mercati.
Lo studio, presentato durante l’appuntamento annuale dedicato al confronto tra rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e mondo del credito sullo stato attuale del Made in Italy, ha analizzato le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane offerte da 25 Paesi emergenti, delineando una geografia dei mercati del futuro.
Così i dati raccontano che tra i Paesi maggiormente attrattivi per i beni di consumo made in Italy si collocano le economie mediorientali caratterizzate da uno sviluppo industriale ancora embrionale, come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, che garantisce dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti di consumo e può contare su un reddito crescente che mantiene sostenuta la domanda di prodotti di alta gamma.
Nuove opportunità per le imprese saranno offerte anche dal Cile, dal Messico, con un mercato potenzialmente molto ampio e una classe metropolitana benestante in crescita, e dalla Malesia, dove si prevede che la progressiva urbanizzazione delle zone rurali aprirà un mercato di consumo di circa 600 milioni di persone. Secondo lo studio, inoltre, un maggior presidio di questo mercato sarebbe strategico per cogliere il potenziale ancora parzialmente inespresso di paesi come Thailandia e Vietnam, delle Filippine e dell’Indonesia, che insieme con il Messico offrono le maggiori opportunità anche per le imprese di costruzioni.
Le linee guida arrivano lo stesso giorno nel quale il ministro degli Esteri Emma Bonino, intervenuto al forum, ha lanciato un appello alle grandi imprese italiane a coinvolgere di più le piccole e medie aziende nelle loro missioni all’estero, con l’obiettivo di agevolare la crescita dell’intero settore.