Tra i gruppi italiani c’erano riusciti soltanto Gucci, Prada e Luxottica. Ma adesso è arrivato il momento anche per Giorgio Armani, che ha reso noto di aver sfondato il tetto dei 2 miliardi nel 2012, arrivando a ricavi consolidati per 2,091 miliardi, in aumento del 16% sul 2011. L’ebit ha raggiunto i 339 milioni, in crescita del 20% (pari al 16,2% del giro d’affari, contro il 15,6% del precedente esercizio), mentre gli investimenti patrimoniali sono stati di 158 milioni (+80%).
La crescita dei ricavi 2012, si legge in una nota, ha riguardato tutte le linee del gruppo, dalla AJ Armani Jeans alla collezione Privé di haute couture, “ma ha beneficiato in particolare della forte accelerazione dei brand Giorgio Armani ed Emporio Armani“. La crescita è stata bilanciata in tutte le aree geografiche, sottolinea il comunicato diramato dal quartier generale milanese, inclusa l’Europa nonostante la congiuntura economica, mentre la Cina ha viaggiato nel 2012 al ritmo del +39 per cento. Nel retail a gestione diretta in tutto il mondo l’aumento dei ricavi è stato del 19% (“la crescita organica ha mantenuto il bilanciamento strategico di retail e wholesale”, si legge nella nota).
Chiuso il fiscal year 2012, anche le prospettive per questo esercizio sono buone. Intanto, venerdì a Milano è stata presentata la nuova fragranza femminile di Giorgio Armani, “Sì”, cui presta il volto l’attrice Cate Blanchett.