Continua la scalata di Pietro Marzotto a Peck e, anzi, in questa occasione potrebbe trattarsi di una “presa” definitiva. A poco più di un anno dall’ingresso nel capitale dello storico marchio di gastronomia stellata con base a Milano ma esportato in tutto il mondo (dal Giappone a Dubai), l’industriale di Valdagno ha deciso di acquistare l’intera società rilevando la quota di minoranza (33,33%) oggi in mano alla famiglia Stoppani.
Il cavaliere del lavoro nonché esponente della famiglia di imprenditori tessili dovrebbe procedere al closing dell’operazione, secondo quanto apparso su MF, lunedì 15 aprile. E se nell’autunno del 2011 Marzotto aveva sborsato 26 milioni di euro per comprare la quota di maggioranza del 66,67% (il 100% era stato valutato 47,7 milioni) per completare il deal pare che siano bastati tra 10 e 15 milioni.
Peck nel 2011 ha realizzato un giro d’affari di 20,3 milioni, in calo rispetto ai 21 milioni dell’anno precedente, con un margine operativo lordo di 2,74 milioni (nel 2010 il mol era stato di 3,73 milioni) e una perdita di poco più di 15.000 euro (a fronte di un utile di 2,56 milioni). A provocare il rosso di gestione era stata la svalutazione (500.000 euro) del pacchetto azionario (250.000 titoli) della Popolare di Sondrio in portafoglio a Peck spa.
Attualmente l’azienda è presieduta da Gianni Angelo Stoppani, affiancato dal vicepresidente Pietro Marzotto e dai consiglieri delegati Mauro Stoppani e Luca Monica. In cda è presente anche Leone Marzotto, figlio di Pietro.