L’Asia continua a trainare i conti della moda e del segmento denimwear, ma, almeno per ora, non riesce ad arginare le difficoltà dei mercati europei e statunitensi. Lo confermano i conti di Guess che ha archiviato l’esercizio fiscale 2012/2013 conclusosi lo scorso 2 febbraio con ricavi globali in calo dell’1% a 2,7 miliardi di dollari con l’Asia a +16%, l’Europa che diminuisce del 7% e l’area nordamericana stabile a 1,1 miliardi di dollari. Così, secondo quanto riportato da Wwd, durante la conference call di presentazione dei risultati, il ceo del gruppo Paul Marciano ha annunciato che amplierà la propria offerta di jeans di fascia più bassa. “Ci rendiamo conto che abbiamo in qualche modo escluso il target di ragazze più giovani che ora più che mai sono attente al prezzo”, ha dichiarato Marciano aggiungendo che Guess era stato troppo incentrato nelle ultime stagioni sui jeans superiori a 100 dollari mentre ora il marchio vuole “aumentare l’offerta di denim da 75 a 95 dollari” e sta pensando a una precisa campagna di comunicazione del suo impegno a prezzi più moderati nei suoi negozi e attraverso una strategia di mailing ai clienti fedeli. Al momento però non si conoscono i dettagli di questa strategia pensata appositamente per affrontare la situazione non semplice delle vendite nel continente europeo e nordamericano. Per quanto riguarda comunque il prossimo anno, il gruppo prevede di mantenere vendite globali tra i 2,6 e i 2,64 miliardi di dollari mentre già nel primo trimestre che si chiuderà il prossimo 4 maggio i ricavi consolidati netti dovrebbero attestarsi tra i 545 e i 560 milioni di dollari.