La crisi si fa sentire anche in casa Geox che prova a limitare i danni continuando a investire sui mercati emergenti. Il Gruppo delle calzature di Biadene di Montebelluna (Tv) ha approvato ieri pomeriggio i risultati di un 2012 in flessione: i ricavi a 807,6 milioni sono in calo del 9% e l’utile di 10 milioni di euro è in decisa discesa rispetto ai 50 milioni del 2011. A pesare sono ovviamente l’Italia, con un pesante -15,3% a quota 285,9 milioni di euro e l’Europa , in caduta dell’8% a 341,9 milioni. Fa meglio il Nord America con 55 milioni in salita del 2,7% e la voce Altri Paesi stabile a 124 milioni (+0,1%).
A pesare sul gruppo, oltre allo scenario economico attuale, anche i circa 27 milioni di costi straordinari, fra cui gli oneri di ristrutturazione aziendale e il cambio di AD. In ogni caso Geox conta su una buona posizione di cassa, 54 milioni (seppur in calo rispetto ai 90 del 2011) che permette di proseguire con gli investimenti sui mercati più promettenti, continuando quello che il presidente Moretti Polegato definisce “l’incoraggiante sviluppo conseguito in Russia, Est Europa, Cina e Hong Kong”. Se nell’anno il gruppo ha aperto 80 nuovi monomarca nei Paesi emergenti, per crescere nei prossimi 5 anni si prepara a tagliare il nastro a circa 100 negozi diretti e 400 punti vendita in Cina.
I risultati sono stati comunicati ieri pomeriggio. Questa mattina Geox ha aperto in perdita del 5,84% alla Borsa di Milano.