Si riaccendono le luci, tra le ormai tradizionali polemiche, sul calendario della prossima fashion week che aprirà i battenti il 20 febbraio e che vedrà sfilare 71 brand ai quali si aggiungono 50 presentazioni oltre alle 9 su appuntamento. Una manifestazione che si snoda attraverso location come Castello Sforzesco, Palazzo Clerici, Palazzo della Ragione e Circolo Filologico.
Il nodo della questione è come sempre la debolezza dell’ultimo giorno dedicato ai défilé dei nuovi talenti della moda. Come ormai accade da un paio d’anni, nessun grande nome o comunque alcun marchio internazionale è stato inserito nel calendario del 26 febbraio, giorno in cui si alzerà il sipario sulle sfilate parigine. Ma le polemiche toccano anche la disposizione dei brand all’interno della kermesse che hanno reso necessaria una nuova stesura degli appuntamenti. A settembre c’era stata la querelle con Versace, quest’anno il confronto acceso è avvenuto con Roberto Cavalli che ha chiesto di spostare il suo défilé, originariamente previsto per venerdì, al sabato. Così Mario Boselli ha lanciato l’ennesimo appello agli stilisti italiani che “dovrebbero seguire l’esempio dei francesi, che non modificano il calendario se non in casi eccezionali, perché hanno un grande rispetto per chi lavora nel settore moda, dai buyer alla stampa”. Tornando al calendario, Gucci aprirà le sfilate del primo giorno e Giorgio Armani chiuderà quelle del sesto. Ci sarà spazio a nomi nuovi come Marta Ferri, Julia Dalakian e Fausto Puglisi, e nuovi stilisti internazionali come il cinese Wang Peiyi.