Dalla crisi del settore nautico emergono le opportunità. Il comparto, secondo le stime diffuse da Ucina in occasione dell’ultimo salone nautico di Genova a ottobre, dovrebbe attestarsi su un calo del fatturato compreso tra il 15 e il 25 per cento. Ma, come sempre accade, momenti del genere creano nuovi equilibri e occasioni di sviluppo per alcuni gruppi. Tra questi c’è Admiral Tecnomar, compagine da 25 milioni di euro di fatturato guidata da Giovanni Costantino. A inizio anno, Admiral ha completato l’acquisizione di Nuovi Cantieri Apuania da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa del ministero dell’Economia e delle Finanze. Un’operazione che arriva al termine di una complessa trattativa che ha visto confrontarsi tre differenti offerte (oltre a quella di Costantino, il broker svizzero Ocean e il pool imprenditoriale locale Antonini-Corsi). E con questa operazione nasce la conglomerata della nautica The Italian Sea Group che comprende lo Yachting Hub (con le imbarcazione a marchio Admiral, tecnomar e Silent), il Naval Hub (navi commerciali e militari) e Refit Hub (servizio di refitting per navi commerciali e militari) e che nel 2013 dovrebbe attestarsi sui 50 milioni di euro di fatturato. Obiettivo dell’operazione è in pratica ampliare la capacità produttiva, entrando nel segmento delle navi superiori a 50 metri, ma anche consolidare la posizione di Admiral Tecnomar nel segmento dei mega-yacht di lusso. “Con la riconferma dei 146 lavoratori tra manager, impiegati ed operai dei Nuovi Cantieri Apuania, il nuovo gruppo conterà circa 210 dipendenti”, ha spiegato a Pambianconews Giovanni Costantino che manterrà la carica di presidente del gruppo. “Prevediamo inoltre nuovi investimenti per 8 milioni di euro concentrati in larga misura sull’ammodernamento del cantiere e degli impianti produttivi”. Le attività si svilupperanno su tre direttrici principali: ampliamento dei mega-yacht in acciaio e alluminio, ristrutturazione della divisione navalmeccanica ad alto valore tecnologico per differenziarsi in pratica dalle produzioni a basso costo e il potenziamento del refitting.