Utili e ricavi trimestrali al di sotto delle attese e riduzione della guidance 2012 per Tiffany. Il colosso statunitense della gioielleria ha annunciato di avere chiuso il terzo trimestre con le vendite nette che hanno mostrato una crescita del 4% a 853 milioni di dollari (656 milioni di euro circa), mentre i profitti sono scesi del 30% a 63 milioni di dollari (circa 48 milioni di euro), ovvero 49 centesimi per azione, contro i 90 milioni, ovvero 70 centesimi, registrati un anno fa. Inoltre, sono stati anche resi noti i risultati dei nove mesi che hanno visto i ricavi attestarsi a 2,6 miliardi di dollari (pari a circa 2 miliardi di euro) in crescita del 4% a fronte di un utile netto in calo del 9% a 237 milioni di dollari (circa 182,6 milioni di euro). Note dolenti dall’outlook per l’anno in corso che è stato rivisto al ribasso dal management: la società guidata da Michael Kowalski attende ora utili compresi tra i 409 e i 435 milioni di dollari (tra 315 e 335 milioni di euro), corrispondenti a una forchetta tra 3,20 e 3,40 dollari per azione rispetto ai 3,55-3,70 precedentemente annunciati.
E’ sempre di questi giorni la notizia dell’imminenza della stipula di un contratto a lungo termine tra Laurelton Diamonds Inc., una filiale di Tiffany, ed il colosso statale russo dei diamanti Alrosa. Stando ai media russi, grazie a questo accordo dalla durata di tre anni, Tiffany acquisterà diamanti in Russia per almeno 60 milioni di dollari l’anno (42 milioni di euro circa). La notizia si aggiunge a quella dei giorni scorsi, quando il gruppo Usa ha annunciato di aver finanziato con 4 e 6 milioni di dollari le attività estrattive in Sudafrica della Diamcor mining e DiamondCorp, in cambio del diritto di prelazione sulla futura produzione. Nemmeno Alrosa è nuova a questo tipo di accordi, considerato che in passato aveva già firmato un contratto di fornitura con la compagnia cinese Chow Tai Fook Jewellery Group, titolare del maggiore brand di gioielleria del Sud-Est asiatico: quella con Tiffany sarebbe un’intesa che confermerebbe la volontà da parte del produttore di diamanti di acquisire nuovi clienti tra i più importanti brand di gioielleria al mondo.