Il settore della moda grazie alla notorietà riscontrata dalle sue griffe a livello internazionale può avere interessanti opportunità in Borsa. Diverse sono le aziende quotabili, ma non tutti i management hanno il coraggio di intraprendere questa strada. Su questi argomenti si è sviluppato uno dei dibattiti tenutisi ieri, martedì 6 novembre, in occasione del Convegno Pambianco-Intesa Sanpaolo.
“Ci vuole coraggio per diventare player internazionali di grandi dimensioni. Pinault l’ha avuto, Armani no”, così ha esordito Paolo Colonna di Permira in uno scambio di battute con Raffaele Jerusalmi di Borsa Italiana. “Il successo in Borsa si misura nel tempo – ha ribattuto quest’ultimo – a breve termine si nota invece l’apprezzamento da parte degli investitori nei confronti di questi brand presenti e solidi all’estero. La razionalità degli investitori è stata quella di individuare, in un Paese in crisi, le aziende forti globalmente”.
Poi esistono casi particolari, che vanno contro ad ogni previsione. “Brunello Cucinelli – ha raccontato Jerusalmi – ha preparato la sua azienda all’ingresso in Borsa riuscendo così a vendere un concetto di sostenibilità impegnativo ma apprezzato dagli investitori”. In linea generale, ha concluso, “le quotazioni di Cucinelli e Ferragamo hanno dato una visibilità e una risonanza che, in termini di budget pubblicitari sarebbero state insostenibili”.
In generale, il consiglio degli esperti del settore per chiunque voglia quotarsi è di rendere prima l’azienda manageriale, e di non temere la Borsa ma capire quando è il momento giusto per aprirsi al mercato dei capitali, senza attendere troppo.
“I fondi danno grande visibilità e supportano l’evoluzione – ha concluso Remo Ruffini di Moncler – purché non siano sleeping partners”.
Carlo Pambianco ha annunciato che a breve sarà presentata la ricerca aggiornata sulle top 50 aziende della moda con i requisiti per lo sbarco in Borsa. A tale proposito, Francesco Pinto, di Pianoforte Holding (Carpisa e Yamamay), ha annunciato di puntare alla quotazione tra il 2014-2015.
La twitter cronaca è reperibile ricercando l’hashtag #Pambianco2012.