Tiffany adatta la strategia ai cambiamenti del mercato. Il colosso statunitense della gioielleria da 3,6 miliardi di dollari nel 2011, ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2012 con risultati inferiori alle attese (1,7 miliardi di dollari di ricavi, + 4%) e ha tagliato dell’1% le stime per l’intero anno.
Nonostante il rallentamento, come ha dichiarato il Ceo Michael J. Kowalski in un’intervista a Moda24, Tiffany intende proseguire gli investimenti nel retail in particolare in Medio Oriente, dove conta 5 store e intende aprirne ulteriori grazie anche alla joint venture con Damas Jewellery di Dubai, e in Europa, dove i negozi sono oggi 34 e il piano è di salire a quota 50 in 2-3 anni.
Cambierà però il format delle boutique, che saranno “più piccole, che spesso sono anche le più efficienti, con una selezione molto accurata di prodotti e la possibilità di ordinare e ricevere in tempi brevissimi ciò che non c’è”, ha detto il Ceo. “Oggi la superficie media è di circa 1.600 mq, i negozi Tiffany del futuro saranno tra 280 e 380 mq”.