L’impulso maggiore al sistema Tessile-Moda italiano, secondo le previsioni elaborate da SMI, viene ancora una volta dall’export, stimato in crescita del 6,2%, con vendite estere che andranno oltre i 26 miliardi di euro. A fronte di queste stime, il saldo commerciale con l’estero si manterrà positivo sopra i 6 miliardi di euro. Il giro d’affari complessivo crescendo in termini nominali del 4,8%, nel 2011 si riporterà sopra i 50 miliardi di euro: un altro tassello importante che tuttavia non consente di ritornare ancora ai livelli correnti pre-crisi. Nel primo semestre 2012 il fatturato totale è previsto in aumento del 5,9%, l’attività produttiva (a volume) del 6,1%, mentre l’export dovrebbe registrare un incoraggiante balzo in avanti del 7,1%.
“Ora che il 2011 volge al termine – ha spiegato Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia – abbiamo ritenuto opportuno fare un preconsuntivo e svolgere, nello stesso tempo, una proiezione sul primo semestre del 2012. Materie prime, costo dell’energia, credit crunch e rincaro dell’lVA sono, evidentemente, fattori che zavorrano la filiera, comprimendone le potenzialità di sviluppo. Senza dimenticare che simili effetti negativi dal Tessile-Moda si trasferiscono sull’intera economia nazionale, come indicano le ripercussioni su PIL e occupazione”.
Il presidente di Sistema Moda Italia ha spiegato, poi, le necessità del settore per continuare a svolgere un ruolo trainante nell’economia italiana, che necessitano di risposte da parte di Governo, banche e imprese del Tessile-Moda. “Al Governo – ha ribadito Michele Tronconi – chiediamo più promozione internazionale, risolvendo il problema apertosi con la chiusura dell’ICE e prevedendo strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione dei produttori tessili e meno oneri impropri nel costo dell’energia per le imprese di produzione”.