Cresce l'interesse per le vendite online nelle operazioni di M&A nel 2010
La distribuzione rimane uno dei principali oggetti del desiderio. Tanto che le due principali operazione di merger & acquisition del secondo trimestre 2010 riguardano Harrod's e Liberty of London. Il primo è forse il più famoso grande magazzino di lusso al mondo, situato nell'elegante quartiere di Kensington a Londra, ceduto nel maggio scorso da Mohammed Al-Fayed, che l'aveva rilevato nel 1985 per 300 milioni di sterline, al fondo sovrano del Quatar per 1,5 miliardi di sterline (1,7 miliardi euro circa). Liberty, invece, altro retailer londinese, in Regent Street dal 1875, famoso per le sue stoffe a fiori e divenuto anche un marchio di abbigliamento, è stato ceduto dal gruppo MWB Group Holdings plc. al fondo Bluegem.
Ma la vera novità di questi ultimi tre mesi è data dal significativo aumento delle operazioni che hanno avuto per oggetto retailer online. «II business dell'e-commerce sta diventando sempre più importante anche nella moda» sottolinea Carlo Pambianco, presidente dell'omonima società di consulenza strategica che ha messo a punto la consueta analisi delle operazioni di M&A realizzate nei settori della moda a dell'arredamento. Tra i gruppi del lusso Richemont ha acquisito Net-a-porter (20 milioni circa di giro d'affari, pagata 330 milioni, «segno che la previsione è di un forte aumento del fatturato nei prossimi anni» ricorda Pambianco); il giapponese Rakuten ha rilevato Priceminister e infine Achatvip si è assicurata il controllo di Linvitedesmarques.com. Tutte e tre le aziende acquisite sono francesi.
Per tornare in Italia, un'operazione rilevante ha riguardato Malo, azienda del gruppo It Holding, in amministrazione straordinaria da poco più di un anno, recentemente ceduta al gruppo aretino Evante, che opera come general contractor per la progettazione e la realizzazione di negozi di lusso, con un giro d'affari di 20 milioni di euro circa. Proprio l'esperienza nel settore retail sarà importante per lo sviluppo commerciale di Malo, che ad oggi conta 13 punti vendita.
Altre operazioni riguardano Pompea (120 milioni di ricavi circa) che ha acquisito Arcte (20 milioni circa), che produce abbigliamento intimo e mare; e Sergiolin (azienda bolognese che fa capo a un imprenditore cinese, in Italia da lungo tempo, e che aveva la licenza della pelletteria per Ferrè), che ha rilevato il marchio francese di pelletteria Lamarthe.
Anche nel settore dell'arredamento (ancora molto frammentato) qualcosa comincia a muoversi, lasciando prevedere che nei prossimi anni potrebbero esserci parecchie aggregazioni. Miodino ha acquistato Faram, entrambe attive nei mobili per ufficio; Colombini, azienda di San Marino che produce arredamenti di fascia media, ha rilevato Febal (cucine, 30 milioni di ricavi circa). Infine Giuliano Mosconi, amministratore delegato di Poltrona Frau fino a gennaio 2009, è diventato il proprietario di Tecno, marchio prestigioso degli anni '80 e '90 nei mobili per ufficio.
Complessivamente le operazioni di M&A nel settore della moda a dell'arredo realizzate nel secondo trimestre sono state 34 (il 20% realizzate da fondi) rispetto alle 30 del primo trimestre, con un aumento del 13%: di queste otto sono avvenute tra operatori italiani, tre dall'Italia sull'estero, due dall'estero in Italia (oltre a Colombini di San Marino, l'inglese Chrissie Morris ha rilevato il calzaturificio italiano Righi), e 21 sono state realizzate tra operatori stranieri. «Il prezzo rappresenta un freno importante ai passaggi di proprietà ? spiega Pambianco – perchè le posizioni tra chi vende e chi compra sono ancora lontane, ma penso che nella seconda parte dell'anno possa esserci un'accelerazione, per quanto non molto forte. Solo nel 2011 potremmo assistere a una ripresa significativa dell'attività di M&A».
Estratto da: Il Sole 24 Ore del 21-07-2010, a cura di Pambianconews