Un piano per rilanciare Safilo e farla uscire dall'attuale crisi. Una strategia articolata che prevede l'ingresso di un private equity internazionale in una newco di nuova costituzione e il successivo delisting del gruppo da Piazza Affari. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni, l'obiettivo al quale starebbe lavorando l'amministratore delegato dell'azienda di Padova controllata dalla famiglia Tabacchi: cioè Roberto Vedovotto, già alla guida del gruppo veneto ai tempi della quotazione in Borsa e nel quale il manager è tornato dopo l'esperienza in Lehman Brothers e il periodo trascorso nel gruppo giapponese Nomura che ha rilevato gli asset italiani della banca Usa finita in default. Il piano, secondo i rumors, sarebbe suddiviso in diverse tappe. La prima sarebbe la costituzione di una newco, una nuova società nella quale far confluire la partecipazione che la famiglia Tabacchi possiede in Safilo, cioè il 39,8%. In questa stessa newco dovrebbero, inoltre, essere iniettati capitali freschi: risorse che dovrebbe fornire un grande fondo di private equity internazionale.
Secondo le indiscrezioni di questi giorni sarebbero stati contattati tre grandi gruppi finanziari: in campo sarebbe sceso Bain Capital, il fondo d'investimento americano che ha recentemente raccolto, malgrado le difficoltà generalizzate che sta incontrando la raccolta nel settore del private equity, svariati miliardi di dollari tra i propri sottoscrittori. In Italia Bain Capital ha, nel mese scorso, rilevato la banca dati Cerved a fianco di Clessidra.
Ma contatti sarebbero stati avviati anche con gli americani di Apax Partners, che in Italia possiede già Sisal e che ha nel proprio portafoglio continentale alcuni gruppi del lusso: ad esempio, un marchio globale del fashion come Tommy Hilfiger. Infine nella pattuglia ristretta dei fondi contattatici sarebbe anche Cvc Capital Partners, fondo anglosassone che tra i suoi numerosi investimenti ha partecipazioni di controllo nella Samsonite e in Formula One, gruppo che gestisce i diritti delle gare di Formula 1.
Il piano, che sarebbe allo studio proprio in queste settimane, dovrà avere il via libera da parte del pool delle banche creditrici del gruppo veneto. La società di Padova, brand dell'occhialeria conosciuto a livello mondiale, è infatti fortemente esposta verso il mondo bancario: la posizione finanziaria netta a settembre era negativa per 566 milioni di euro. Inoltre è in circolazione un bond da 195 milioni tramite la Safilo Capital International. La società, che capitalizza 177 milioni, è scesa in Borsa di circa il 70% nello scorso anno.
Estratto da: Il Sole 24 ore del 27-1-09, a cura di Pambianconews