Leggere le semestrali dei gruppi della moda quotati in Borsa, italiani e non, si sarebbe tentati di guardare al futuro con ottimismo: dall'analisi di Pambianco Strategie di Impresa, realizzata su due campioni di 12 imprese, emerge infatti un quadro positivo. Il fatturato aggregato delle dodici aziende italiane – Aeffe, Benetton, Bulgari, Burani, Csp, It Holding, Geox, Luxottica, Marcolin, Safilo, Stefanel e Tod's – nel primo semestre 2008 è passato da 6,654 a 6,781 miliardi di euro,con una crescita del 3,3% sullo stesso periodo del 2007. Ad aumentare maggiormente i ricavi sono state Geox (+19,6% a 464 milioni), Tod's (+9,7%) e Aeffe (+5,9%).
Stesso trend per il campione di aziende straniere, formato da Escada, Fossil, Guess, Hermès, Hugo Boss, Limited Brands, Lvmh Phillips van Heusen, Swatch, Timberland, Tiffany e Vf Corporation. Il fatturato aggregato dei dodici gruppi è passato da 19,56 a 20,242 miliardi di euro (+3,5% sul 2007) e le performance migliori sono state quelle di Guess (+31,3%o a 703 milioni), Fossil (+16%) e Hermès (+12,8%). Ma c'è davvero di che essere ottimisti? «Non proprio – risponde Carlo Pambianco, presidente dell'omonima società di consulenza-. II primo motivo è che le crescite dei fatturati del primo semestre 2008 sono nettamente inferiori a quelle registrate nello stesso periodo del 2007: in Italia l'aumento era stato dell'8,9%, più che doppio quindi. Il secondo motivo che deve incoraggiare cautela è che le semestrali riflettono gli ordini raccolti dalle aziende tra il luglio e il settembre 2007, prima cioè che la crisi economica globale peggiorasse e soprattutto prima del terremoto finanziario delle ultime settimane». Pambianco vede comunque una nota positiva per quanto riguarda la redditività: «Se da una parte i fatturati hanno rallentato la crescita,dall'altra l'ebitda è rimasto pressoché invariato sugli ottimi livelli dello scorso anno. Nel campione italiano era del 17,6% ed è passato al 17,9%, con in testa Geox (25,5%), Tod's (22,5%) e Luxottica (20,7%). Nel campione straniero era del 20% ed è stato del 20,2% nel primo semestre 2008. Questo dimostra che le aziende si sono concentrate sulla redditività, più che sull'aumento dei fatturati, una scelta strategica importante in momenti di crisi». Alla fine del secondo semestre i bilanci potrebbero cambiare aspetto, avverte Pambianco. «E nel 2009, per la prima volta dal 2003, anno della ripresa dopo la crisi legata all'11 settembre, potremmo tornare a una crescita media negativa dei fatturati».
Ma qual è dunque l'atmosfera che si respira nel primo giorno di Milano Moda Donna? «L'energia non manca mai: in fondo chi ha organizzato una sfilata o una presentazione lo ha fatto con grande anticipo e con un notevole investimento, quindi adesso cerca di metterci, nonostante tutto, entusiasmo e ottimismo. Più che un clima di crisi, c'è un clima di incertezza e aspettativa. Del resto come potrebbe essere altrimenti, con le Borse che un giorno guadagnano il 5% e quello dopo perdono il 10% o viceversa?». Lo scenario economico descritto dall'analisi Pambianco è confermato dal Fashion Economic Trends, i dati elaborati dalla Camera della moda sull'andamento del settore tessile abbigliamento italiano, che portano la crescita per l'intero 2008 allo 0,5% contro 1'1% ipotizzato qualche mese fa. Mario Boselli, presidente della Camera, cerca comunque di vedere un lato positivo: «Non sono pessimista: quando siamo partiti per le ferie, il dollaro viaggiava a 1,55-1,60 contro l'euro. Ora ha recuperato e siamo su 1,40: i listini di tutta la filiera vengono messi a punto proprio in questo periodo e c'è un bel guadagno, sia per i tessuti invernali sia per i prodotti finiti».