Decine di nomi dello stile internazionale sono racchiusi, sotto forma di cartelle punti e capi, nel gigantesco archivio di Miles, vale a dire il maggior licenziatario europeo di maglieria alto di gamma. Attualmente le licenze in campo per la maglia delle prime linee iper griffate sono dieci, ma il passato è costellato di nomi altisonanti. Walter Albini, Yves Saint Laurent, Azzedine Alaia, Lanvin, entrato nel parco licenze Miles nel 2003, fino ad arrivare ai grandi italiani, buonultimo Brioni: da quando Silvia Stein venne introdotta a Yves Saint Laurent a Parigi dalla modella Lison Bonfils, non cessò di attrarre in azienda i migliori nomi della moda.
E non solo grazie a un parco macchine che cresceva di anno in anno: «anche i cinesi hanno le Stoll, le Shima Seiki, le elettroniche, in grado di arrivare a ogni tipo di finezza e con software che formano qualsiasi punto immaginabile � spiega Michele Bocchese, figlio di Silvia Stein e responsabile commerciale dell'impresa vicentina – Ma non sanno usarle come noi, ci vuole esperienza, ci vuole mestiere».
Del resto, Miles produce 200mila capi l'anno: «un tempo la nostra attività concerneva anche la distribuzione – rammenta l'imprenditore – oggi i grandi nomi tendono al controllo diretto dei canali distributivi , seguono la logistica internamente».
Estratto da CorrierEconomia del 25/02/08 a cura di Pambianconews