Le aziende del lusso non possono più fare a meno di pensare alle implicazioni ambientali delle loro attività. E' questa la conclusione dello studio �Deeper Luxury�, pubblicato di recente da Wwf Gran-Bretagna.
Se storicamente il lusso è associato a un consumo più futile che utile e più eccessivo che economico, i tempi sono cambiati, così come la mentalità dei consumatori, che sono sempre più informati sugli impatti ambientali e sulle conseguenze sociali.
�La sezione inglese dell'organizzazione mondiale di protezione dell'ambiente ricorda che la democratizzazione del lusso richiede urgentemente pratiche più responsabili.� Spiega Elisabeth Laville, fondatrice e dirigente di Utopies, tra le prime agenzie di consulenza per l'ambiente. �Oggi, il valore dell'offerta del settore deve basarsi anche su altri argomenti oltre alla rarità e all'esclusività.�
Estratto da Journal du Textile del 15/01/08 a cura di Pambianconews