Più qualità nei materiali, una maggiore attenzione verso il design e riposizionamento verso la fascia medio-alta di mercato. Sono le nuove tendenze del pret-a-porter italiano, alle prese con la concorrenza delle economie emergenti e gli ostacoli alle esportazioni derivanti dall�euro forte.
I segnali che arrivano dal mondo dell�industria sono, però, confortanti: secondo le stime preliminari di Smi-Ati il 2007 si dovrebbe esser chiuso con un rialzo sia delle vendite che delle produzioni. In particolare, la ricerca rivela una situazione a livello di fatturato migliore rispetto a quella della produzione fisica, il che sta a indicare un progressivo spostamento delle aziende verso la creazione di valore.
Lo spostamento dell�offerta verso l�alto ha consentito all�export di proseguire nel trend di crescita, nonostante la corsa al rialzo dell�euro. Secondo il consuntivo relativo al primo semestre, infatti, le vendite fuori dai confini italiani sono cresciute del 5,2% anno su anno, con performance a due cifre in Cina, Russia e Svizzera. Al contrario di Stati Uniti e Romania, che fanno registrare performance negative. L�anno in corso dovrebbe proseguire in una corsa positiva.
Ancora più positivo appare il quadro della moda femminile: tra gennaio e ottobre dello scorso anno, le esportazioni sono cresciute del 10,7%, con la componente extra Ue che ha sovraperformato con un +17%, grazie soprattutto a Ucraina (+54,2%), Russia (+34,5%) e Cina (+29,8%). Più contenuta la crescita dei mercati comunitari (+5,4%). I primi cinque clienti del prodotto moda italiano, in termini di volumi, sono la Francia (il 10,6% del totale), la Russia (9,7%), la Germania (9,0%), gli Stati Uniti (8,1%) e la Spagna (7,0%). Allo stesso tempo, ha rallentato la corsa delle importazioni, con la Cina che mantiene il primato tra i paesi di provenienza, con una quota di mercato del 25,9%. Nell�ambito intra UE la cifra totale di importazione è di 1.484 milioni di euro (+4,7% sul 2006), mentre per l�ambito extra UE si registra un totale di 2.009 milioni di euro (+5,3% sul 2006).
Estratto da Affari&Finanza del 18/02/08 a cura di Pambianconews