Lui, Giuseppe Stefanel, è pronto a staccare personalmente un assegno di venti milioni di euro per sostenere questa rivoluzione. Perché di “rivoluzione” si parla per il futuro di Stefanel. Con una ricapitalizzazione da quaranta milioni di euro – di cui la metà sarà sottoscritta dall'imprenditore – il gruppo veneto accelera quel processo annunciato qualche mese fa che punta alla trasformazione del brand Stefanel in una griffe accessibile. Un percorso complesso, quello legato al riposizionamento del marchio, che impone una strategia più aggressiva rispetto a quella inizialmente preventivata. E che lascia già i primi segni nel bilancio 2007 appena archiviato dal gruppo.
Complice la congiuntura economica, il rallentamento dei consumi e le scelte gestionali messe in cantiere, l'ultimo esercizio – secondo i dati preliminari – si chiude con una perdita ante imposte di 20,3 milioni, contro un utile di 2,7 milioni nel 2006, per un fatturato di 316,5 milioni (+6,2%). Dati che, come detto, scontano gli effetti non ricorrenti da decisioni gestionali assunte nel nuovo Piano strategico 2008-2010, con un impatto sul risultato operativo di circa 18,6 milioni. Quanto agli obiettivi del nuovo piano, che cade nella nuova fase annunciata dal gruppo, si prevede una crescita media del fatturato del 5-6% con un target di 370 milioni nel 2010 e un Ebitda al 5-7% dei ricavi, mentre l'esposizione finanziaria netta dovrebbe scendere a 75 milioni dagli attuali 98,3 milioni.
Numeri a parte, è sull'aspetto industriale che arrivano le principali novità di Stefanel. Punto di partenza per centrare l'obiettivo annunciato «è un massiccio piano di investimenti, che coinvolga la comunicazione (che dovrà aumentare la visibilità del marchio), la rete distributiva, la collezione e ancora la gestione dei negozi che passerà attraverso un percorso formativo per il personale addetto alla vendita», spiega il presidente Stefanel. In cantiere, inoltre, c'è anche un rafforzamento manageriale, che potrebbe significare l'arrivo di un direttore generale e di un amministratore delegato a cui delegare la gestione giorno per giorno della metamorfosi del gruppo.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/02/08 a cura di Pambianconews