Funzionalità, qualità, design: questa, in sintesi, è la strategia che ha portato un'azienda che fa divani letto a crescere e a diventare maiuscola. Abbinando il design alla qualità, infatti, «bk» si è trasformata in «BK», divani letto Belli e Komodi. Una sede produttiva, a Treviglio in provincia di Bergamo, ben lontano dal distretto produttivo del mobile imbottito che si trova tra Basilicata e Puglia.
Poco più di quaranta dipendenti, quasi 11mila divani letto prodotti nel 2006 per un fatturato di 7,3 milioni di euro, per il 70% dovuto all'export soprattutto in Europa. Nel 2007 è previsto un aumento del 10% del fatturato e un'ulteriore pari crescita nell'anno successivo. Quattro soci di cui tre fratelli, i Vangelisti, che hanno ereditato l'azienda dal padre che l'ha fondata nel '77.
Oggi l'impresa ha la stessa mission di allora: produrre solo divani letto. All'inizio per il mercato consumer, poi dal 2002 al 2006 si è spostata sul settore hotellerie. E l'anno scorso la svolta epocale: la decisone di riposizionarsi sul mercato per riconquistare la fetta consumer. «Perché nel lungo periodo i grandi contratti con gli hotel finiscono e diversificare diventa necessario per rimanere competitivi nel mercato globale e per ampliare la fetta di mercato», spiega Luca Vangelisti, AD di BK che, insieme agli altri soci, ha fatto una scelta coraggiosa: affidare il riposizionamento dei suoi divani letto non a manager, ma a due architetti «di razza» che attraverso una delicata operazione di design hanno svecchiato totalmente l'immagine dell' azienda (inclusi logo e stabilimento produttivo).
Si tratta di Dante Benini, titolare dell'omonimo studio, responsabile di vari progetti sparsi in tutto il mondo e che con il premio Real estate award, a febbraio scorso, è stato nominato architetto dell'anno, e di Massimo Vignelli, trai principali designer viventi con sede operativa a New York che tra i tanti clienti vanta l'American Airlines e il Museo d'Arte contemporanea di Los Angeles.
Loro a BK sono diventati un po' i Pininfarina della Fiat. «I prodotti BK sono di qualità eccellente, ma la loro immagine era priva di appeal, spiega Vignelli. Avevano bisogno di non sembrare dei divani letto, dovevano diventare semplicemente dei divani». «L'obiettivo è uno, aggiunge Vangelisti, non produrre in Cina ma vendere alla Cina l'inimitabile qualità made in Italy».
Estratto da CorrierEconomia del 12/11/07 a cura di Pambianconews