Domenico Menniti, ad di Harmont &Blaine, appena inizia a raccontare i tantissimi piani futuri che ha per la sua creatura, la Harmont & Blaine, gli torna il sorriso.
E ne ha motivo, visto che la sua società d'abbigliamento sportivo da uomo, nota per il bassotto che la rappresenta, dal 2001 a oggi è cresciuta del 40% all'anno, arrivando a 36 milioni di euro di fatturato nel 2007 e con una proiezione di 47 per il 2008. E a quel punto il gruppo di Caivano, in provincia di Napoli, sarà pronto per una nuova sfida: la Borsa. Intanto, Menniti ha deciso di mettere mano alla razionalizzazione della rete di 50 boutique del bassotto sparse in tutto il mondo, puntando entro un paio d'anni alla creazione di un grande showroom a Milano e di un altro a Marcianise (Caserta), all'interno del Polo della Qualità.
Parlando di testimonial Menniti rivela: �Il prossimo testimonial sarà
un personaggio internazionale, perché adesso la nostra vocazione è cambiata: attualmente vendiamo 1'80% in Italia e il resto all'estero, ma nel 2010 vogliamo salire al 40%. A primavera inaugureremo uno shop in shop da Harrods. E poi sarà la volta di negozi a Hong Kong, Shanghai, Shenzen e Taiwan.
Negli ultimi cinque anni abbiamo registrato una crescita media annua del fatturato di circa il 40%. Lo scorso anno abbiamo chiuso il bilancio con un giro d'affari di 27 milioni di euro, in crescita del 39% rispetto al 2005, e un ebitda di 4,6 milioni di euro (+25%). Quest'anno dovremmo raggiungere ricavi per 36 milioni di euro, che diventeranno 47 nel 2008 e 59 nel 2009. Un obiettivo che raggiungeremo soltanto con la collezione uomo�.
Menniti conclude manifestando un certo interesse per l' abbigliamento donna: �vogliamo andare per gradi e soprattutto cerchiamo un partner che sia davvero affidabile. In passato abbiamo avuto dei contatti con il Gruppo Burani, ma loro avevano altre priorità. Adesso, invece, sembra che sia tornato l'interesse e se sarà reciproco ci metteremo tutti al lavoro�.
Estratto da Economy del 9/11/07 a cura di Pambianconews