Lumberjack cambia strada. L'azienda veronese di scarpe ha avviato un processo di riorientamento strategico per correre in fretta verso il segmento a più alta crescita delle calzature, quello del casual urbano. E cercherà di avere maggiore peso soprattutto nel comparto donna, il più ricco del mercato.
A realizzare questo piano di rilancio è il direttore generale Giancarlo Errico, arrivato un anno fa dalla Sapori di Siena al quartiere generale veronese della 3a Antonini, di proprietà della famiglia del presidente Nicla Antonini e del figlio Andrea Martini Antonini, vicepresidente e amministratore delegato.
Il marchio Lumberjack, inventato nel 1945, avrà una nuova identità. Per Errico si tratta ora di rivitalizzare il brand con un catalogo diversificato per uomo e donna (la prima grande collezione femminile uscirà nell'estate 2008 con l'obiettivo di arrivare al 40% del fatturato globale) e con nuove linee nella fascia più alta del mercato, per esempio con le Trilogic, suola di Vibram leggera, sottopiede in aerogell morbido.
Un altro fronte aperto da Errico per allargare il giro di affari è lo sviluppo dell'export, oggi intorno al 20% dei ricavi totali, soprattutto con nuovi accordi di partnership per aprire corner e shop in shop in India, sul la scia dello sbarco già avve nuto in Cina e negli Emirati Arabi. Il fatturato così dovrebbe già salire quest'anno a una quarantina di milioni contro i 34 degli ultimi due bilanci, comunque in equilibrio finanziario. Resta ancora da decidere, invece, il ritorno con un certo impegno nel segmento delle scarpe da bambino con il marchio Antonini, un tempo un filone ricco per il gruppo che conta su 80 dipendenti in Italia e 170 in Romania, dove è concentrata la gran parte della produzione. Ed eventualmente una strategia congiunta nel mercato delle calzature maschili con l'altra azienda di famiglia, la Alexander di Parma, 5 milioni di ricavi nella fascia alta delle scarpe classiche.
Estratto da Il Mondo del 2/11/07 a cura di Pambianconews