Siamo nati come artigiani di scarpe da uomo di pregio: Amedeo Testoni aprì la sua bottega a Bologna nel 1929. Oggi i punti vendita nel mondo sono 73 e siamo presenti in 257 negozi multimarca. Diamo lavoro a 300 persone e abbiamo superat0 i 40 milioni di euro di ricavi. Ma lo spirito resta quello del fondatore: lavorazioni artigianali e cura estrema nella scelta dei pellami».
Bruno Fantecchi, 44 anni, è entrato in Testoni quattro anni fa come chief financial officer e nell'aprile scorso è stato promosso amministratore delegato.
«I cinesi, come i giapponesi del resto, sanno apprezzare fino in fondo il made in Italy. Non è solo questione di logo o di brand: studiano le nostre scarpe e borse e vogliono sapere tutto sui processi di lavorazione, spiega Fantecchi. In Cina stiamo registrando una vera esplosione degli ordini e gradualmente introdurremo anche alcuni capi di abbigliamento in pelle».
Oltre alla Cina, dove Testoni ha già 15 punti vendita, il mercato più promettente è la Russia e altre ex repubbliche sovietiche. «I clienti russi sono molto esigenti in fatto di pellami e per le scarpe, specie da uomo, prediligono quelli più esotici, come coccodrillo o iguana. In Cina invece c'è un vero e proprio boom degli accessori, soprattutto per la clientela maschile. E siamo molto conosciuti: in primavera abbiamo organizzato a Pechino un evento all'interno della Città proibita e nel maggio 2008 apriremo nella capitale un nuovo negozio, da aoo metri quadri, una metratura molto alta per i nostri standard».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/10/07 a cura di Pambianconews