Vendere 300 mila piumini in un anno non è un business da… pesi piuma. Eppure la milanese Comei c'è riuscita. Il segreto del successo ha quattro angoli: stile italiano, alta qualità della piuma impiegata, buona tecnologia e un costo accessibile.
«Collaborano con noi importanti partner» racconta Maurizio Cittone,amministratore delegato della società, «come il Gruppo Zappieri e Studio Zeta, due tra le strutture più qualificate per la vendita. E i nostri prodotti sono distribuiti in 12 Paesi».
In pochi anni, Comei è cresciuta sia nel fatturato sia nella presenza all'estero: i maggiori mercati esteri sono Stati Uniti, Giappone, Francia, Germania e Russia. «Ora puntiamo verso i Paesi emergenti» continua Cittone
«ma ovviamente il nostro punto di riferimento resta l'Italia».
I dati degli ultimi anni parlano comunque di una crescita costante: Comei ha chiuso il 2006 con ricavi per 18 milioni e un incremento del 22% sul 2005. Nel 2007 punta a un obiettivo di 30 milioni: la campagna vendite delle collezioni autunno-inverno del 20072008 si è chiusa con un nuovo incremento, dai 260 mila piumini venduti nel 2006 agli oltre 300 mila nel 2007, senza contare i capi sfoderati e leggeri per la stagione primavera-estate.
«Siamo nati come produttori di capi per il mondo dello sport» ricorda Cittone: «L'evoluzione ci ha portati al dettaglio e a creare tre marchi».
I tre marchi dell'azienda, pur nella loro identità, sono accomunati dalla medesima filosofia: un perfetto equilibrio tra tecnologia e creatività. Add è nato nel 1999, è un progetto ambizioso che sperimenta nuove forme, trasferendo performance tecnologiche, leggerezza e una linea elegante.
L'aumento d'ordini ha consentito alle linee Add di ottenere ricavi sopra i 10 milioni di euro, grazie al fatturato raddoppiato nelle collezioni per uomo e bambino. L'altro marchio 313 Compagnia Mercantile è la linea basic del gruppo, passato da 2 a 4 milioni di euro.
Il terzo e ultimo marchio di Comei è Anno Zhero: questa è la collezione più ricca di contenuti moda, sia nelle soluzioni stilistiche sia nella scelta dei colori.
Estratto da Economy del 28/09/07 a cura di Pambianconews