Chi vincerà le Olimpiadi di Pechino nel 2008? L'americana Nike si confermerà il brand numero uno al mondo nel business delle scarpe e dell'abbigliamento sportivi? O verrà superata dalla rivale tedesca Adidas, sponsor ufficiale dei giochi cinesi?
I risultati delle vendite legate all'evento saranno determinanti anche per la corsa in Borsa dei titoli delle due società, quotate la prima a New Work e la seconda a Francoforte.
Nella prima metà di quest'anno lo scatto vincente l'ha realizzato Nike che in un solo giorno ha messo a segno un balzo dell'8%, lo scorso 27 giugno, dopo aver annunciato i risultati del trimestre chiuso a fine maggio. A Wall Street è piaciuta la crescita del 32% dei profitti e l'annuncio che gli ordini da qui a novembre sono aumentati del 12% in Europa, Africa e Medio Oriente e del 19% in Asia, oltre al +9% in Usa, il mercato in cui Nike è già dominante, ma dove negli ultimi tempi ha sofferto per un calo di traffico nei mall.
Gli analisti raccomandano di «comprare moderatamente» Nike, mentre sono neutrali su Adidas. Ma i giochi sono tutt'altro che fatti. Nonostante la performance di Borsa del 45% nell'ultimo anno, « Nike ha ancora spazio per correre», sostiene The Fool, il sito devoto al value investing (investire su titoli sottovalutati).
Nel 2006 Nike ha addirittura aumentato la sua quota, dal 79 all'83%, del mercato Usa delle scarpe da basket, che vale 3 miliardi di dollari e dove i modelli ispirati all'ex-campione Michael Jordan vanno ancora a ruba. Ora, con la sponsorizzazione da 90 milioni di dollari della nuova stella LeBron James, Nike punta aggressivamente alla conquista della Cina, dove il pubblico della pallacanestro è in forte aumento grazie ai successi del giocatore Yao Ming.
Adidas è reduce da un buon 2007, grazie alla pubblicità ottenuta dalla sponsorizzazione dei campionati mondiali di calcio in Germania e spera di fare il bis con le Olimpiadi di Pechino, per le quali si stima abbia investito 100 milioni di dollari in cash e in extra, come le uniformi dei 40 mila volontari e altri addetti che lavoreranno ai giochi. In Cina l'azienda tedesca ha già 2.500 negozi e punta a più che raddoppiarli entro il 2010.
Estratto da CorrierEconomia del 9/07/07 a cura di Pambianconews