«Tutto in famiglia». È il titolo di un articolo sull'ultimo Economist: sottolinea il fenomeno delle aziende italiane che continuano a crescere nella moda e nel lusso grazie alla lunga tradizione di artigianato delle regioni del Nord e come la Borsa potrebbe garantire i capitali necessari per conquistare i mercati emergenti. Sembra la fotografia del Lanificio Luigi Colombo di Borgosesia (Novara) e di Vitale Barberis Canonico nel biellese. Entrambe le aziende rappresentano il dietro le quinte del lusso che ha a che fare con tessuti e materie prime preziose.
«Tutti i casi di successo sono casi di uomini che hanno lavorato profondamente e aziende che sono durate nel tempo. La nostra fortuna? Un padre che amava il suo lavoro e i profitti arrivavano di conseguenza». Quella di Roberto Colombo alla guida con il fratello Giancarlo dell'azienda di famiglia, può sembrare una visione un po' romantica; in realtà è guidata da fattori molto concreti, come la qualità e il controllo della filiera, la tecnologia abbinata alla tradizione. Caratteristiche che hanno fatto del Lanificio Colombo, 350 dipendenti e 70 milioni di fatturato, il «leader a livello mondiale» nella produzione di fibre nobili, cashmere, vicuna, guanaco, alpaca, camelhair. E il fornitore dei più importanti marchi della moda (da Giorgio Armani a Prada e Valentino, da Christian Dior a Hermès).
Con 360 impiegati, un giro d'affari di 86,3 milioni di euro (per il 78% realizzato all'estero) l'azienda di Prativero investe circa il 7-8% all'anno (7,9 milioni nel 2007) in tecnologie innovative per i due impianti nel biellese.
Un mercato, quello italiano delle superlane, in mano ad aziende a gestione familiare, che sembra in antitesi con la dimensione globale del business. Eppure questa è la loro vetrina. Per Vitale Barberis Canonico la Cina è uno dei principali mercati. Lo stesso è per Colombo che esporta il 70% della produzione e da anni è di casa nel Far East.
E la Borsa? I «nostri» tirano dritto per la loro strada («non necessitiamo crescite forzate»). E mentre Vitale Barberis Canonico persevera nel classico maschile, Colombo sperimenta nuovi mélange. E nuove frontiere. Dopo il cashmere mescolato al visone e cincillà, arriva il cashmere tessuto con il filamento di oro 18 carati. E il prodotto finito: le collezioni (dal '92) uomo e donna vendute in una dozzina di negozi propri (inclusi Parigi e Vienna) e da giugno nel primo flagship store a Portocervo.
Estratto da Corriere della Sera del 17/04/07 a cura di Pambianconews