Casco Technology è un marchio che nasce dall'incrocio tra imprenditorialità svizzera (di base in Spagna) e creatività made in Italy. Il Ceo di Casco si chiama Marco Blaettler, ha 41 anni, è nato a Lugano e vive in Spagna. Dopo gli studi diventa responsabile commerciale dell'azienda che ha inventato la cerniera, poi passa al marketing internazionale in una multinazionale del giocattolo. Dal 2000 si mette in proprio fondando in Spagna una propria società che sviluppa, produce e commercializza giocattoli a livello mondiale, con una filiale in Svizzera e accordi con gruppi internazionali, show room a New York e Hong Kong. A questa nuova attività partecipa anche Enrico Rizzi, imprenditore di Varese che diventa distributore per un'azienda di giocattoli in Svizzera e dal 2000 entra in società con Blaettler, gestendo la filiale Svizzera.
Nel 2005 Blaettler e Rizzi incontrano un designer italiano e rimangono «folgorati» dalle potenzialità del progetto Casco. Nel gennaio 2006 nasce Casco Technology. «Abbiamo da subito creduto alla forte portata innovatrice di questo progetto, racconta Marco Blaettler, sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni e di un nuovo modo di intendere l'abbigliamento. Vengono utilizzati tessuti termoregolatori che mai fino ad ora erano stati accostati all'alta moda». E così sono nate giacche, giubbotti, giacconi e felpe che si dichiarano antibatterici, antisudore, antiodore, antistrappo e idrorepellenti. E il tutto con volumi poco ingombranti ed estremamente leggeri.
Attualmente la struttura è piccola e agile (12 dipendenti e circa 20 agenti), si appoggia ad aziende fornitrici che realizzano il prototipo finale e poi lo affidano a un produttore (rigorosamente italiano). Ora Casco Technology può puntare su 100 punti vendita multimarca di target medio alto in Italia (che rappresenta attualmente l'80% del mercato) e una rete di distribuzione che comprende Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Germania e Corea. «Ma nel prossimo futuro, aggiunge Blaettler, bisogna puntare a mercati importanti come Stati Uniti, Inghilterra, Giappone e Scandinavia. Invece dal punto di vista produttivo stiamo lavorando per presentare quanto prima la collezione donna e completare la nostra offerta».
Estratto da CorrierEconomia del 19/03/07 a cura di Pambianconews