Sartoria Partenopea, azienda conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei propri capi, vanta oggi 50 addetti un fatturato di 8,5 milioni di euro con un incremento sul 2005 del 35% e una previsione per il 2007 di una crescita di fatturato fino a 11 milioni di euro.
L'intera produzione viene realizzata a Napoli utilizzando solo materie prime italiane. Per rimanere a certi livelli e raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati (15 milioni di euro di fatturato entro il 2010) l'azienda napoletana non può limitarsi a consolidare ciò che l'ha resa famosa nel mondo. Occorre innovare, senza abbandonare la tradizione. «Ci siamo concentrati sullo sviluppo del total look, afferma Blasi, è così che sono nati guanti, cravatte, cinture, cappellini con il nostro marchio. Non a caso stiamo progettando lo sviluppo della linea accessori, che al momento rappresenta circa il 5% del fatturato ma che entro il 2010 si prevede di portare al 30%, puntando soprattutto sulla camiceria e la maglieria di altissima qualità.
Obiettivi primari: Russia e Stati Uniti. «In effetti quelli sono due mercati molto allettanti per il nostro tipo di prodotti. Ma il tutto senza dover indietreggiare di millimetro sul fronte qualità. E' per questo che ci siamo posti un limite: rispetto agli attuali 13 mila capi l'anno non dovremo mai superare i 15 mila per poter mantenere immutato lo standard qualitativo. Ciò che invece ci servirebbe è maggiore manodopera, soprattutto giovane. Ma il nostro mestiere è un'arte che richiede vocazione e non tutti ce l'hanno».
Estratto da CorrierEconomia del 26/02/07 a cura di Pambianconews